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WALL ST. BALZA CON BANCHE, OCCHI SU WASHINGTON

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Wall Street archivia l’ottava con una prestazione maiuscola, in una seduta dominata dal settore finanziario. Ad alimentare l’entusiasmo le speranze che Washington agira’ rapidamente nel mettere a punto il pacchetto di stimolo, considerato fondamentale per il rilancio dell’economia. Il paniere delle blue chip Dow Jones sale del 2.68% a 8279.47 in prossimita’ dei massimi di seduta, l’S&P500 avanza +2.69% a 868, mentre il Nasdaq segna un +2.94% a 2591, cancellando le perdite sin qui accumulate nel 2009. Le performance settimanali sono rispettivamente di +3.5%, +5.2% e +7.8%.

“Penso che il mercato stia cercando di lanciare agli investitori un invito a salire a bordo”, dice David Henderson, “presidente di Raven Securities Corporation, secondo cui tutti gli occhi sono puntati su Washington, con i trader sempre piu’ persuasi dal fatto che il pacchetto verra’ approvato dal Senato.

Intanto cresce l’attesa per i dettagli sul piano di salvataggio delle istituzioni finanziarie in crisi, che verranno resi noti lunedi’ dal Segretario del Tesoro Timothy Geithner. Tra le misure previste, la creazione di una “bad bank” che si prenda carico degli asset tossici e una possibile modifica delle regole mark-to-market. In vista del lancio del piano, gli scambi sui titoli bancari sono stati caratterizzati da livelli di volatilita’ altissima.

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Bank of America balza di quasi il 30% dopo una settimana sull’ottovolante. In pesante calo mercoledi’ e nella prima parte della seduta di ieri, quando ha testato i minimi dal 1984, il titolo e’ poi risalito sulle dichiarazioni dell’ad Lewis che ha messo a tacere le voci che nei giorni scorsi volevano una nazionalizzazione dell’istituto. Citigroup chiude in progresso dell’11% circa. Il comparto finanziario ha guadagnato quasi sette punti percentuali, facendo di gran lunga meglio di qualsiasi altro settore. Le JP Morgan sono avanzate del 12% circa, Wells Fargo del 17% circa, SunTrust Banks del 18% e US Bancorp del 9%.

“I finanziari devono stabilizzarsi” dice Jeffrey Frankel, presidente di Stuart Frankel. “Una volta che il mercato si sara’ lasciato alle spalle il fattore paura, gli investitori prenderanno sempre piu’ fiducia”.

Ancora cattive notizie dal mercato del lavoro, con gli occupati nel settore non agricolo che sono diminuiti di 598 mila unita’ in gennaio, il peggior dato da dicembre 1974. Il tasso di disoccupazione e’ schizzato al 7.6%, sui massimi da settembre 1992. Dall’inizio della recessione, a dicembre 2007, gli Stati Uniti hanno perso 3.6 milioni di posti di lavoro. Meta’ di questi tagli sono stati annunciati negli ultimi tre mesi.

Sul fronte societario S&P si attende un calo del 13.3% dei dividendi quest’anno, in quella che sarebbe la flessione piu’ pesante da 67 anni a questa parte.
“A causa degli ultimi eventi, tra cui le azioni del Congresso che potrebbero limitare i pagamenti dei dividendi, abbiamo deciso di tagliare il tasso dei dividendi sull’S&P 500”, spiega Howard Silverblatt, Senior Index Analyst di Standard & Poor’s.

Tra le altre notizie di spicco, Toyota Motor ha lanciato un allarme su una possibile perdita operativa pari a $5 miliardi nell’anno fiscale a causa delle deboli vendite in Giappone e sugli altri mercati. Per Toyota si tratta della prima perdita assoluta dalla Seconda Guerra Mondiale. Il titolo, evidentemente debole in avvio, ha chiuso di poco sopra la linea di parita’. In netta controtendenza la compagnia di assicurazioni Hartford Financial (-15% circa) che, a causa delle ingenti perdite e’ stato costretta a tagliare il dividendo.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico chiusura di settimana negativa per il petrolio. I futures con consegna marzo hanno perso $1.04 a $40.13 al barile. Sul valutario, euro in rialzo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2925. Rallenta leggermente il passo l’oro: i futures con consegna aprile hanno lasciato sul campo $1.60 a $912.60 l’oncia. In marginale calo infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 2.980% dal 2.972% di mercoledi’.