Società

WALL ST. ARRETRA SU TIMORI ECONOMIA E UTILI SOCIETARI

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Avvio di settimana negativo per la borsa Usa. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.75% a 8564, l’S&P500 l’1.27% a 868, il Nasdaq e’ arretrato del 2.10% a 1508. A guidare i ribassi e’ stato il comparto tecnologico, appesantito dalla debole performance di Apple in seguito al downgrade emesso da Goldman Sachs. Il settore manifatturiero ha registrato una nuova contrazione nell’ultimo mese e gli analisti continuano a vedere grigio sull’economia, convinti che il deterioramento intacchera’ gli utili societari, dal fronte hi-tech a quello finanziario. C’e’ inoltre un certo nervosismo sia sull’incontro della Fed gia’ riunitasi per la decisione sui tassi d’interesse che sugli sviluppi all’interno del mercato automobilistico.

Come dimostrano gli ultimi dati macro, l’attivita’ manifatturiera negli Stati Uniti resta debole. Il New York Empire State Index ha registrato un’ulteriore contrazione nel mese di dicembre, risultando si’ migliore delle attese, ma pur sempre a livelli particolarmente depressi. In ribasso, al di sotto delle attese, anche la produzione industriale, in flessione -0.6% nel mese di dicembre.

A causa della crisi economica in atto, gli analisti dei principali istituti finanziari stanno continuamente rivedendo al ribasso le stime sui risultati fiscali delle aziende americane. Goldman Sachs ha tagliato il giudizio sul colosso informatico Apple da Buy a Neutral citando l’indebolimento della spesa dei consumatori. Giudizi negativi anche sulla banca JP Morgan il cui rating e’ stato tagliato a Underperform dagli analisti di Merrill Lynch a causa dell’inevitabile incremento dei costi legati al business del credito. Il gruppo dei titoli finanziari nello S&P500 ha lasciato sul terreno il 4.1%, mentre quello informatico ha ritracciato -2.9%.

A generare alcune presisoni sui ttioli bancari sono stati anche i timori legati alla truffa da $50 miliardi architettata dall’ex presidente del Nasdaq Madoff, in cui sarebbero coinvolti diversi istituti bancari, dal Banco Santander (che ha affermato di avere un’esposizione di $3.1 miliardi) alla giappoese Nomura (con un investimento piu’ contenuto pari a $302 milioni). Anche alcune banche italiane avevano investito nell’hedge fund.

Non e’ un mercato per vedove e orfani, ma oggi ci sono enormi opportunita’ di guadagno. Hai mai provato ad abbonarti a INSIDER? Clicca sul
link INSIDER

Vendite anche sul comparto della telefonia, trascinato al ribasso da AT&T, colpito anch’esso dal downgrade di Goldman Sachs. L’azione ha chiuso in calo del 4% circa, Verizon ha ceduto l’1.2%, Qwest Communications ha lasciato sul terreno quasi il 12%.

Gli operatori sono in attesa dell’incontro del Federal Open Market Committe della Federal Reserve sui tassi d’interesse che comincia stamattina a Washington e si chiudera’ con l’annuncio domani. Le attese sono ampiamente per una riduzione del costo del denaro dello 0.50%, mentre il 66% delle possibilita’ e’ per un taglio piu’ sostenuto, pari a tre quarti di punto percentuale; al momento il target sui fed funds e’ dell’1.00%. Sara’ importante verificare l’esito non tanto per l’atteso taglio dei tassi, quanto piuttosto per l’eventuale annuncio di come la Fed intendera’ eventualmente implementare il “quantitative easing”, cioe’ il progressivo inflazionamento dell’economia Usa con mezzi che non sono l’abituale politica monetaria.

C’e’ attesa anche sui nuovi sviluppi riguardo al salvataggio dell’industria dell’auto: e’ molto improbabile che venga presa una decisione finale nel brevissimo termine ma, stando alle ultime indiscrezioni, pare che l’amministrazione Bush stia considerando un piano di aiuti superiore a quello di $14 miliardi votato la scorsa settimana.

Sugli altri mercati, in calo il petrolio. Dopo essersi portati sopra la barriera dei $50 al barile, sulle speculazioni di un taglio alla produzione da parte dell’OPEC, i contratti futures con consegna gennaio hanno archiviato la seduta in ribasso di $1.77 a $44.51 al barile. Sul valutario, euro netto allungo dell’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio e’ pari a 1.37. In progresso l’oro: i futures con consegna febbraio sul metallo prezioso hanno guadagnato $16.00 a $836.50 l’oncia. In progresso i Titoli di Stato Usa. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.5330% dal 2.5890% di venerdi’.

parla di questo articolo nel Forum di WSI