La seduta di borsa si e’ chiusa in territorio negativo a New York. Complice la scadenza dei contratti sulle opzioni, anche oggi e’ stata la volatilita’ a caratterizzare gli scambi. Dopo essere partiti in forte calo gli indici hanno ritrovato la strada dei rialzi, per poi cedere interamente i guadagni e chiudere in rosso. Il Dow Jones ha segnato una perdita dell’1.41% a 8852, l’S&P500 dello 0.62% a 940, il Nasdaq ha perso lo 0.37% a 1711. Buona comunque la risposta alla pessima prova della scorsa settimana in cui Wall Street brucio’ una somma record pari a $2.4 trilioni: le performance settimanali sono rispettivamente di +4.7%, +4.6% e +3.3%.
Lo stress sul mercato del del credito sembra essere diminuito, il tasso interbancario Libor e’ sceso al 4.41% dal 4.5% di giovedi’, segnando il quinto calo consecutivo, allentando cosi’ le tensioni sul settore finanziario. Il quadro macroeconomico pero’ resta ancora preoccupante.
Nell’ultimo mese gli ultimi dati sul mercato immobiliare hanno evidenziato una contrazione dei nuovi cantieri edili ai minimi di 17 anni, in ribasso rispetto al consensus; la fiducia dei consumatori ha registrato un tonfo a quota 57.5, anche in questo caso al di sotto delle attese. “Il deterioramento delle condizioni finanziarie, l’abbassamento della domanda delle famiglie americane ed il difficile momento del mercato del lavoro continueranno ad avere un impatto negativo” commentano alcuni trader a New York.
Piu’ ottimista Peter Cardillo, chief market economist di Avalon Partners, secondo cui “nei prossimi giorni potrebbero ancora verificarsi pressioni ribassiste, ma il mercato azionario e’ senza dubbio in una condizione di ipervenduto”. “Penso veramente che sia stato toccato il punto di bottom: ha concluso Cardillo. Particolarmente fiducioso sulle ultime azioni del governo anche Michael Sheldon, chief market strategist di RDM Financial Group in Westport, maggiormente convinto che il piano di salvataggio ridara’ vita al settore bancario e ridurra il pessimismo generale degli investitori. “Solo un paio di settimane fa era diffusa l’opinione che gli Stati Uniti erano diretti verso una nuova Grande Deperessione”.
Il presidente Usa George W. Bush e’ apparso nuovamente in diretta televisiva per discutere l’attuale situazione economica e rassicurare gli americani sul fatto che “le misure intraprese sono adeguate per superare la crisi”. Intanto e’ salita al 50%, rispetto al 28% di una settimana fa, la probabilità di un taglio di mezzo punto percentuale del costo del denaro da parte della Federal Reserve in occasione del FOMC del 29 ottobre prossimo, stando alle rilevazioni dei futures sui fed funds.
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Il consiglio di tornare a puntare sull’azionario da parte dell’uomo piu’ ricco del mondo, Warren Buffet, noto per le sue strategie di successo negli investimenti, non e’ stato accolto dagli investitori che hanno preferito intascare parte dei profitti realizzati nella settimana. All’interno del Dow Jones i maggiori cali sono stati realizzati da Citigroup, Caterpillar e Alcoa. Tra gli altri titoli, Intuitive Surgical e’ risultato il peggior componente (-12%) dell’indice S&P500, vittima di un taglio delle stime da parte degli analisti di Oppenheimer. In calo anche Il gruppo assicurativo AIG, richiamato dalla Fed per aver gia’ raggiunto i due terzi della linea di credito totale pari a $122.8 miliardi.
In controtendenza il gigante Internet Google, forte della trimestrale diffusa nell’after hour di giovedi’ sera che ha mostrato un aumento del 26% dei profitti e del 31% dei ricavi. IBM ha fornito maggiori dettagli sugli ultimi numeri fiscali, il CFO del gruppo si e’ detto “abbastanza fiducioso” sugli obiettivi di lungo termine, tra cui il raggiungimento di un utile di $10 per azione entro la fine del 2010.
Trimestrale in linea con le attese per la societa’ di servizi petroliferi Schlumberger, con un profitto netto di $1.53 miliardi ($1.25 per azione), in rialzo del 13% rispetto allo scorso anno. Ericcson ha riportato una perdita trimestrale rivelatasi inferiore al consensus. La conglomerata industriale Honeywell (ex componente del Dow Jones) ha riportato un EPS di 2 centesimi superiore al consensus ma l’outlook offerto per i prossimi mesi ha deluso le attese.
Sugli altri mercati, in rialzo il petrolio. I futures con consegna novembre sono avanzati di $2.00 a $71.85 al barile. Sul valutario, in calo l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3420. Ancora in calo l’oro. I futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno perso $16.80 a $787.70 l’oncia. In calo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.9380% dal 3.9340% di giovedi’.
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