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WALL ST ARRETRA CON TENSIONI SUBPRIME E TRIMESTRALI

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La sessione a Wall Street procede con gli indici in territorio negativo. A meta’ giornata il Dow Jones cede lo 0.83% a 13855, l’S&P500 lo 0.86% a 1536, il Nasdaq arretra dell’1.30% a 2677. Le preoccupazioni risollevate dalla crisi del comparto finanziario inerente i mutui subprime, le deludenti trimestrali societarie e i contrastati dati macro stanno contribuendo all’allontanamento degli indici dai recenti massimi.

Contenuto l’impatto sul trading giornaliero della testimonianza del presidente della Federal Reserve Ben Bernake a Capitol Hill da cui sono emerse buone prospettive di crescita dell’economia statunitense per i prossimi mesi, accompagnata da un affievolimento delle pressioni inflazionistiche.

Le incoraggianti parole del n.1 della Banca Centrale non sono state sufficienti a controbilanciare le tensioni all’interno del comparto immobiliare dopo il fallimento di due fondi gestiti dalla bacna d’affari Bear Stearns ([[BSC]]), particolarmente esposti sul business dei mutui subprime.

L’agenzia di rating Moody’s ha inoltre annunciato un possibile downgrade su alcuni asset venduti dalla stessa banca. Immediata la reazione degli analisti che hanno abbassato i rating delle principali banche di New York tra cui Bank of America ([[BAC]]), JP Morgan ([[JPM]]), Citigroup ([[C]]), Goldman Sachs ([[GS]]) per citarne alcune.

I dati giunti dal fronte macro hanno fatto ben poco per risollevare le quotazioni dei listini azionari. Nel mese di giugno i prezzi al consumo sono avanzati dello 0.2%, in misura leggermente superiore alle attese, rispettate le stime, invece, dalla versione core, anch’essa in rialzo dello 0.2%. Contrastati i dati immobiliari: i nuovi cantieri edili sono cresciuti in misura leggermente superiore al consensus ma le licenze di costruzione hanno subito una flessione del 7.5%, deludendo le stime.

Sul fronte societario, a contribuire alla debolezza dei listini e’ l’ultimo aggiornamento comunicato dal colosso dei chip Intel ([[INTC]]) i cui margini lordi del secondo trimestre si sono attestati a livelli piu’ bassi di quelli anticipati. Note poco incoraggianti anche dal gigante online Yahoo! ([[YHOO]]) che ha tagliato l’outlook sui risultati fiscali dell’intero anno.

Delusione dalla trimestrale del colosso farmaceutico Pfizer ([[PFE]]), caratterizzata da un utile per azione di 8 centesimi peggiore del consensus; migliore delle stime, invece, il bilancio di Altria ([[MO]]), a cui fa capo il produttore di tabacco Philip Morris, ma il titolo perde l’1.5% circa.

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A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Gold +3.1%, Oil & Gas Exploration +2.6%, Railroads +2.6%, Integrated Oil & Gas +1.9%, e Managed Health Care +1.5%. In maggiore ribasso: Autoparts & Equipment -3.7%, Semiconductors -3.6%, Building Products -3.5%, Investment Banking & Brokerage -3.2%, e Other Diversified Financial Services -2.9%.

Alle 12.30 E.T. il volume di scambio e’ di 677 milioni di pezzi al NYSE e 947 milioni al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 786 a 2316 al Nyse e 727 a 2180 al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 16 a 68 al NYSE e 17 a 98 al Nasdaq.