Avvio di seduta in rosso per i mercati americani a causa dell’avanzamento del petrolio. Il Dow Jones e’ in ribasso dello 0.23% a 10795, l’S&P500 cede lo 0.24% a 1251, il Nasdaq segna -0.24% a 2236.
Il rimbalzo del greggio, in mattinata riportatosi sopra i $58 al barile, ha alzato nuovamente i timori relativi all’impatto degli elevati costi energetici sull’economia americana. In questo momento i contratti futures con scadenza dicembre sono in progresso di 90 centesimi a quota $58.60.
Ad innescare gli acquisti sul comparto sono state le previsioni per un inverno rigido che potrebbe portare ad un sensibile incremento della domanda del carburante da riscaldamento.
Gli operatori preferiranno valutare anche il rilascio delle minute della Fed relative all’incontro svoltosi lo scorso primo novembre, in cui si decise di portare il costo del denaro al 4%. Dal report potrebbero emergere nuove indicazioni sull’inflazione e sull’atteggiamento della Banca Centrale in material di tassi.
Il volume di scambi dovrebbe continuare ad essere leggero, poiche’ molti operatori sono assenti in occasione della settimana del Thaksgiving Day. Giovedi’ i mercati rimarrano chiusi e venerdi’ le contrattazioni termineranno in anticipo all’1:00 p.m locali.
Per quanto riguarda il comparto societario, sotto i riflettori il titolo Microsoft, in seguito al lancio della console per videogames di nuova generazione, avvenuto allo scoccare della mezzanotte. Il nuovo sistema e’ stato pubblicizzato in pompa magna dal colosso di Redmond e si prevedono vendite per 4 milioni di unita’ solo nei primi tre mesi.
Prosegue lo scivolone di General Motors, dopo il disastroso piano di ristrutturazione (taglio di 30 mila posti di lavoro e chiusura di 12 impianti) comunicato nella giornata di lunedi’. Al moemnto il titolo cede piu’ del 4%.
Bene invece Micron Technology, sulla scia dell’upgrade degli analisti di Merrill Lynch scaturito da un probabile accordo con Intel.
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Sugli altri mercati sono in rialzo i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.47% contro il 4.49% di venerdi’. L’oro guadagna $2.30 a $488.50 all’oncia e l’euro viene scambiato a quota 1.1783 contro il dollaro.