*Marco Bonelli, Managing Director di Raymond James, e’ molto conosciuto tra gli investitori istituzionali e i trader italiani. I suoi commenti quotidiani di meta’ seduta sull’andamento della Borsa Usa (comprese le indicazioni di trading operativo e le posizioni rialziste) non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.
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La sessione di oggi si e’ aperta in ribasso. I risultati trimestrali inferiori alle stime da parte di I.B.M. (IBM) hanno oscurato quelli positivi di General Elecrtic (GE) e Citigroup (C ). Inoltre, Citigroup (C ) ha approvato un riacquisto di porpire azioni per $15 miliardi. Il dato macro sulla fiducia dei consumatori dell’Universita’ del Michigan e’ sceso per la quarta volta consecutiva risultando a 88.7 rispetto alle attese di 91.5. Anche il dato sull’indice dello Stato di New York e’ stato negativo, raggiungendo il piu’ basso livello dall’aprile 2003.
Al momento, l’indice Dow Jones e’ in ribasso di 79 punti a 10199 Nasdaq è in lettera di 22 unti a 1923 l’S&P500 sta perdendo 7 punti a 1154.
Negative le performances dei settori semiconduttori, “retail”, trasporti e biotecnologia; in rialzo invece linee aeree e “utilities”.
Le letture del rapporto “put-call” sono elevate: 220% alle 10:00 e 225% e alle 11:00.
L’indice VIX si trova al livello di 15.14. L’indice ”advance/decline” sta facendo registrare una lettura di 1350. I volumi sul NYSE sono di 893 milioni di titoli scambiati.
L’indice Dow Jones, dopo aver toccato un minimo intra-day a 10273, ha chiuso a quota 10278.75, oltre 20 punti al di sotto dell’importante livello di supporto di 10300. L’S&P500, dopo aver toccato nuovi minimi dell’anno, e’ stato in grado di chiudere a 1162.05, appena al di sopra del supporto di 1160. Sia il Nasdaq che l’indice “advance/decline” hanno confermato in pieno il ribasso del mercato.
E’ da notare inoltre che i volumi hanno raggiunto ieri un livello che non si registrava da diverso tempo. Solitamente pero’, un aumento dei volumi e’ un aspetto importante che si verifica quando un mercato in trend ribassista si sta per avvicinare ad un fondo. Siamo dell’opinione che volatilita’ e volumi in espansione caratterizzeranno le prossime sessioni almeno fino a quando il mercato si sara’ stabilizzato.
TRADING OPERATIVO:
Questa mattina, la maggior parte delle nostre posizioni sta scambiando in lettera, con l’eccezione di USNA +0.5%, AU +1.1% e CHK +0.3%. Si stanno distinguendo in negativo i titoli di NVLS –2%, MERQ –1.7%, IMAX –1.4% e YHOO –1.2%. Infine,
Vedi decine di small e medium cap in forte crescita segnalate da
WSI nella rubrica Titoli Caldi, una delle 11 sezioni in tempo reale
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DA QUI ALLA CHIUSURA:
Lunedi’ mattina non saranno pubblicati dati macro.
POSIZIONI RIALZISTE:
GILD (APERTA IL 27/9 A $35.80; ATTUALE $36.05; PERF +0.7%)
NVLS (APERTA IL 3/12 A $29.40; ATTUALE $24.34; PERF –17.21%)
YHOO (APERTA IL 13/12 A $37.65; ATTUALE $33.05; PERF –12.22%)
THQI (APERTA IL 25/2 A $27.10; ATTUALE $26.77; PERF –1.22%)
IMAX (APERTA IL 11/3 A $10.22; ATTUALE $9.44; PERF –7.63%)
CHK (APERTA IL 17/3 A $22.35; ATTUALE $20.08; PERF –10.16%)
USNA (APERTA IL 21/3 A $45.0; ATTUALE $46.45; PERF +3.22%)
MERQ (APERTA IL 24/3 A $46.55; ATTUALE $42.98; PERF –7.67%)
AU (APERTA IL 7/4 A $35.12; ATTUALE $33.95; PERF –3.33%)
BORSA: WALL STREET GIU’, IBM ZAVORRA TECNOLOGICI /ANSA
Wall Street procede negativa, zavorrata dalla giornata-no del comparto tecnologico che ha peraltro caratterizzato tutte le Borse mondiali. La piazza Usa risente in particolare della comunicazione avvenuta ieri sera a Borse chiuse di una trimestrale deludente da parte del colosso dei computer Ibm.
Come notano molti esperti, il calo di Ibm assume un rilievo che va al di fuori del comparto di riferimento e genera timori circa la possibilità di un rallentamento dell’economia in generale. Le perdite dei maggiori indici della Borsa Usa – proiettati a chiudere una settimane decisamente negativa che li ha visti attestarsi ai minimi dell’anno – sono peraltro limitate, notano gli addetti ai lavori, dal rialzo delle stime relative agli utili 2005 giunto da General Electric e dalla trimestrale di Citigroup risultata superiore alle attese.
Guardando all’andamento dei singoli titoli, Ibm segna un pesante ribasso del 6,7%, a 78,01 dollari, risultando la maglia nera del Dow Jones. ‘Big Blue’ ha comunicato ieri sera utili per azione nel primo trimestre di 85 cents per azione contro le attese degli analisti di 90 cent per azione. In conseguenza di questi risultati alcune società finanziarie hanno rivisto al ribasso i giudizi sul colosso tecnologico.
JPMorgan ha rivisto al ribasso le stime sugli utili del gruppo per quest’anno e il prossimo, mentre Credit Suisse First Boston ha tagliato il titolo da ‘outperform’ a ‘neutral’. In calo anche Sun Microsystems che lascia sul terreno 26 cents, a 3,70 dollari, dopo aver comunicato una trimestrale deludente.
Lo speciale sottoindice dei tecnologici all’interno dello S&P 500 segna oggi un ribasso del 2,1%, registrando la peggior performance tra i gruppi industriali.
Sorride invece General Electric, al traino di una trimestrale positiva (utili in rialzo del 25% nel primo trimestre) e del rialzo delle stime relative ai profitti 2005. La conglomerata sale dunque di 72 cents, a 36,22 dollari. Giornata-sì anche per Citigroup che avanza di 81 cents a 46,21 dollari. Il colosso finanziario ha comunicato utili nel primo trimestre di 1,04 dollari per azione, superiori alle stime di 1,02 dollari degli analisti. Citigroup ha anche annunciato un’operazione di buy-back su proprie azioni per un controvalore di 15 miliardi di dollari.
Da segnalare, inoltre, i rialzi del comparto farmaceutico dopo che la big del settore Eli Lilly ha respinto tramite verdetto in tribunale la concorrenza portata da un farmaco generico alle vendite di uno dei suoi prodotti di punta contro la schizofrenia. Lilly balza dunque del 4,8%, a 57,81 dollari, segnando i maggiori guadagni dello S&P 500. Avanzano anche Pfizer e Bristol-Myers Squibb.
Giornata-no, infine, per il colosso dei giocattoli Mattel che cede il 6,7%, a 18,88 dollari, dopo aver riportato una trimestrale deludente al traino delle vendite ancora in flessione del suo prodotto di punta, la nota bambola Barbie.
Quando sono trascorse circa due ore dall’avvio delle contrattazioni, questa la situazione dei principali indici della Borsa Usa: il Dow Jones cede lo 0,68% (10.208,92 punti), lo S&P 500 perde lo 0,50% (1.156,24) e il Nasdaq lascia sul terreno l’1,07% (1.925,92).