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WALL ST: ALTA TENSIONE PRIMA DELLE ORE FINALI

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Dopo l’avvio in forte calo, gli indici americani hanno recuperato terreno, restando comunque deboli a meta’ giornata, in ribasso di circa il 3%. Il panico del preborsa (che aveva spinto i futures sui listini ai minimi livelli consentiti) sembra essersi gradualemtne ridimensionato, ma la situazione resta molto tesa. Gli indici hanno retto ai supporti dei minimi dello scorso 10 ottobre (fatta eccezione per il Nasdaq) per poi ridurre il gap iniziale. Il mercato resta improntato al ribasso ma guardingo, in attesa che la “mandria” decida di andare da una parte o dall’altra.

Tutto dipende anche dall’andamento delle vendite “forzate” da parte di migliaia di fondi comuni e hedge funds in difficolta’, che potrebbero scattare nell’ultima ora di contrattazioni. L’ondata di sell sta comunque interessando tutti i settori: da segnalare che in apertura per ogni titolo che avanzava al Nyse, altri 85 scendevano.

La volatilita’ resta estremamente elevata, nella giornata di ieri ha toccato un picco massimo di 79 punti (VIX), per schizzare oltre la barriera assoluta di 89 punti in mattinata a conferma della forte preoccupazione tra la comunita’ finanziaria. Gli operatori si apettano un ulteriore taglio di mezzo punto percentuale ai tassi d’interesse nel meeting della Fed previsto pe la prossima settimana. Alcune voci riportano di un intervento di Paulson sul secondo atto del piano di salvataggio.

Gli analisti storici fanno notare che il 24 ottobre 1929 fu il giorno in cui a Wall Street inizio’ il crash che diede il via alla Grande Depressione. Oggi, secondo le news che circolano nelle sale trading di Manhattan, il ribasso e’ alimentato da vendite forzate degli hedge funds (che devono far fronte a valanghe di riscatti, per cui si crea un circolo vizioso di ribassi) e alla consapevolezza che la recessione sta diventando globale e impattera’ pesantemente i consumi e il mercato del lavoro ovunque nel mondo.

Circa i consigli degli “esperti” su cosa fare dei propri investimenti, la verita’ comincia ad affiorare. “Dire ai propri clienti che e’ troppo tardi per vendere, dopo che alcuni fondi hanno gia’ fatto incassare agli investitori un ribasso di -40%, perche’ non avevano di fatto ne’ una vera gestione ne’ disciplina di mercato, mi sembra un consiglio assolutamente inutile” ha scritto Rev Shark su TheStreet.com. “Vi hanno dato fin qui indicazioni di investimento terribili, e adesso vorreste credergli di nuovo, quando vi dicono di tenere, e di non vendere”?

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Negli Stati Uniti alcuni segnali di ripresa sono emersi dal fronte immobiliare, con le vendite di case esistenti cresciute del 5.5% a settembre, ad un livello migliore delle attese. Sul fronte societario, Microsoft, che era schizzato al rialzo nell’after hour di ieri sera dopo la diffusione della trimestrale, e’ tornata a trattare in rosso per poi riposizionarsi sulla linea di parita’ a meta’ giornata. L’azienda di Redmond ha battuto le attese degli analisti sugli ultimi numeri fiscali ma ha emesso un outlook inferiore alle attese. Restano deboli Apple, Nokia e Google, comunque lontani dai minimi giornalieri.

Nel comparto dell’auto, General Motors tratta in ribasso di oltre il 13% a causa delle rinnovate tensioni sullo stato di salute del colosso di Detroit; cede il 7% Daimler, -5% per Ford. Negli Stati Uniti per via della crisi nessuno compra auto nuove, il mercato e’ al collasso. Tra i finanziari, segnano ribassi vicini ai 7 punti percentuali Morgan Stanley, Bank of America e Citigroup. La banca regionale National City e’ stata rilevata a sconto da PMC: il titolo perde il 24%.

A livello settoriale le migliori performance sono segnate dai comparti: Industrial REITs -17.9%, Oil & Gas Drilling -8.9%, Autos -8.8%, Forest Products -7.6%, e Specialized Finance -7.5%. Tra i piu’ forti ribassi: Industrial REITs -17.9%, Oil & Gas Drilling -8.9%, Autos -8.8%, Forest Products -7.6%, e Specialized Finance -7.5%.

Alle 12.30 EDT il volume di scambio e’ di 618 milioni di pezzi al NYSE e 1.122 milioni al Nasdaq. I titoli in rialzo contro quelli in ribasso sono 351 a 1742 al Nyse e 535 a 2188 al Nasdaq. I nuovi massimi contro i nuovi minimi delle ultime 52 settimane sono: 4 a 806 al NYSE e 2 a 735 al Nasdaq.

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