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WALL ST: ACQUISTI E RIALZO SUL FINALE DI SEDUTA

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I mercati americani riescono a chiudere le contrattazioni in rialzo per la seconda seduta consecutiva, pur in assenza di particolari notizie positive. Anzi, proprio una sfilza di spunti negativi sul fronte societario e le preoccupazioni per un imminente conflitto Usa- Iraq , avevano determinato l’ avvio al ribasso e tenuto a testa bassa gli indici per tutta la mattinanata. Molto bassi comunque, ancora una volta, i volumi di scambio. Il Nyse ha chiuso le contrattazioni poco sopra il milione di azioni scambiate (circa 1.134.856). Attenzione quindi a segnali generati da un mercato sul quale molti degli abituali protagonisti sono assenti o contrattano titoli a ritmo ridotto. Meglio aspettare livelli tecnici importanti e motivazioni fondamentali giustificate.

Il Nasdaq ha chiuso a 1.304,60 (+0,72%)
Il Dow Jones a 8.519,38 (+1,09%)
L’S&P 500 a 902,96 (+1,01%)

Tra i settori che hanno innescato la ripresa nel primo pomeriggio:

► il biotech (BTK – Nyse): in deciso rialzo sulla scia di una nota positiva di Merrill Lynch e di Genentech (DNA – Nyse) che ha vinto una causa su un brevetto che avrebbe potuto costare una multa molto cospicua.

► la difesa (DFX – Nyse). Le aspettative di un imminente conflitto Usa-Iraq hanno portato in forte rialzo il comparto.
► le infrastrutture per tlc, networking (NWX): in crescita dopo che la banca d’affari Goldman Sachs ha dichiarato che le spese in infrastrutture per le reti stanno crescendo sul mercato asiatico. Molto bene Lucent (LU – Nyse) e Nortel (NT – Nyse). In rosso, comunque,Cisco (CSCO – Nasdaq)

Sul Dow Jones si sono poi distinti in particolare i rialzi di Disney (DIS – Nyse). Non ci sono state notizie specifiche a trainate il titolo. Segnaliamo comunque che Credit Suisse First Boston ha emesso una nota agli investitori questa mattina sottolineando una grande fiducia nei prossimi trend di spesa nella pubblicita’ sui network. In deciso rialzo anche il colosso industriale General Electric (GE – Nyse) nonostante la banca d’affari CS First Boston abbia tagliato le stime sugli utili per il 2003.

Come si diceva, sono state numerose le notizie negative che nella prima parte della giornata hanno depresso la maggior parte dei settori.

Tra queste, sono da da segnalare in particolare:
► i ‘downgrade’ sui colossi finanziari JP Morgan (JPM – Nyse) e American Express (AXP – Nyse).
► la revisione al ribasso, da parte del colosso media e Internet AOL Time Warner (AOL – Nyse) delle prospettive della divisione AOL, a causa della debolezza degli introiti pubblicitari.
► la riduzione delle previsioni sulla crescita globale di PC per il 2002/2003 da parte della societa’ di ricerca International Data Corp.
► la sforbiciata di
Lehman Brothers sulle stime relative agli utili 2002 e 2003 delle società incluse nell’indice S&P 500.
► una sfilza di ‘downgrade’ su colossi come la societa’ di software Siebel Systems (SEBL – Nasdaq), il portale Internet Yahoo! (YHOO – Nyse), il semiconduttore Advanced Micro Devices (AMD – Nyse) e alcuni chip europei come Stmicroelectronics N V (STM – Nyse).

Tuttavia, sorprendentemente, tutti questi settori bacchettati, Internet (GIN), software (GSO), finanziari (DJ_FIN), chip (SOX) e hardware (GHA) sono riusciti a terminare le contrattazioni in guadagno (GIN, BIX, GSO) o appena sotto la parita’ (SOX, GHA).

Tra i titoli, JPM e AMD non sono riusciti a recuperare le perdite e hanno chiuso in rosso. Terminano in crescita, invece, AXP, YHOO, AOL, SEBL.

Da segnalare la seduta altalenante per il colosso wireless Nextel (NXTL – Nasdaq). Il titolo ha aperto in rialzo in controtendenza con il seottore dopo la conferma degli obiettivi. Nel primo pomeriggio, mentre il comparto (YLS) e’ passato in rialzo sulla scia del commento positivo di Morgan Stanley su Motorola (MOT – Nyse), NXTL e’ passato in ribasso ed ha chiuso in rosso dopo aver annunciato che la spesa in conto capitale che nel 2002 e nel 2003 dovrebbe attestarsi a $2 miliardi, nel 2004 dovrebbe scendere a $1 miliardo.

Sul fronte macro, e’ stato comunicato alle 16.00 (le 10.00 ora di New York) il dato sulle scorte di magazzino all’ingrosso per il mese di luglio , salito dello 0,6%, il rialzo mensile piu’ forte dal novembre 2000. L’indicatore, secondo gli esperti e’ scarsamente utile per identificare qualsiasi tipo di trend nei consumi personali e per questo motivo poco seguito dai mercati.

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