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WALL ST. ACCUSA ANCORA IL COLPO: DOW SOTTO 10.000

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I listini azionari americani perdono terreno, con il Dow Jones che ha bucato ancora una volta la soglia chiave dei 10.000 punti in una seduta caratterizzata da un certo nerovismo per la situazione fiscale di Grecia, Spagna, Portogallo e Grecia. E’ la prima volta dallo scorso novembre che il Dow chiude sotto quota 10.000.

A nulla sono servite una serie di trimestrali migliori del previsto e alcuni rialzi visti nei settori health care e tecnologico. Il Dow Jones ha ceduto l’1.03% a quota 9908.54, il Nasdaq lo 0.7% in area 2126.05 e l’S&P 500 lo 0.89% a 1056.75 punti.

Home Depot ha chiuso in vetta al paniere delle 30 societa’ a grande capitalizzazione dopo che gli analisti di Morgan Stanley hanno deciso di promuovere i titoli a Overweight e aggiungerli alla loro “Best Ideas List”. Sempre sul fronte dei rialzi, anche Disney e Exxon Mobil hanno saputo approfittare della promozione di alcuni analisti.

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Tra i settori la prova peggiore di giornata e’ quella dei finanziari, con Bank of America, Travelers e American Express che sono state schiacciate in fondo al paniere delle blue chip. Il benchamrk XLF ha lasciato sul terreno oltre due punti percentuali.

Alcune trimestrali convincenti hanno offerto un contributo importante, che ha consentito di limitare le perdite. E’ il caso della societa’ di servizi farmaceutici CVS e della produttrice di giocattoli Hasbro, i cui titoli balzano dopo che entrambe le aziende hanno riportato conti fiscali superiori alle stime.

La trimestrale piu’ attesa dopo il suono della campanella e’ quella della maggiore produttrice di videogame al mondo, Electronic Arts.

In denaro anche Motorola, favorita dai commenti di Barron, secondo cui la societa’ di telecomunicazioni potrebbe guadare il 40% dallo spin-off della sua divisione di cellulari.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in rialzo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo avanzano di $0.31 attestandosi a quota $71.90 al barile. Sul valutario il dollaro guadagna terreno nei confronti della moneta unica, che arretra a quota $1.3659. In progresso l’oro a $1066 l’oncia (+$13.20). Arretrano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.5920%, forte di un balzo di 46 punti base.