I listini azionari americani proseguono in rialzo (controlla la performance in tempo reale), con il paniere allargato Standard & Poor’s 500 che si porta sui massimi di tre mesi, dopo che una lunga serie societa’ ha riportato risultati migliori delle attese, offuscando il pessimo dato relativo al Pil del primo trimestre, mentre tra gli operatori si rincorrono le speculazioni secondo cui le perdite delle banche potrebbero presto raggiungere un picco.
“Gli utili sono abbastanza soddisfacenti”, osserva David Heupel, analista di Thrivent Financial, aggiungendo che “piu’ arrivano risultati di questo tipo e piu’ tra gli investitori prendera’ piede l’idea che l’economia abbia raggiunto il fondo”.
Tra le societa’ che hanno convinto gli operatori, DreamWorks Animation SKG, che fa un balzo del 21%, e Time Warner del 4.5% dopo che entrambe le societa’ media hanno battuto le stime degli analisti, portando a 19 il numero complessivo delle societa’ quotate nell’S&P 500 che oggi hanno riportato risultati superiori alle previsioni. In seguito ai risultati, presentati ieri a mercati chiusi, Goldman Sachs ha rivisto al rialzo il giudizio sui titoli Dreamworks a Buy da Neutral.
Avanzono a braccetto, forti di un progresso di circa il 7%, Citigroup e Bank of America, dopo che Fox-Pitt Kelton Cochran Caronia Waller ha promosso il rating dei due istituti per la prima volta dal 2004, dicendo che le perdite degli asset non-performanti toccheranno i livelli massimi alla fine del 2009. La raccomandazione e’ passata a Marketweight da Underweigth. I finanziari si rendono protagonisti di un rally del 4%, risultando il miglior settore della giornata fino ad ora.
Sul fronte macro gli operatori preferiscono guardare al lato positivo della medaglia: le spese al consumo, che rappresentano circa il 70% dell’economia statunitense, sono salite del 2,2% su base annuale. Il report del Dipartimento del Commercio mostra pero’ anche che l’economia ha subito una nuova violenta contrazione nei primi tre mesi dell’anno, con il Pil che ha registrato un calo del 6.1% dopo il -6.3% dei tre mesi precedenti. Si tratta della flessione nell’arco di sei mesi piu’ marcata da oltre sessant’anni. In serata gli operatori cercheranno di ottenere segnali direzionali dall’incontro, iniziato ieri a porte chiuse, della Banca Centrale in merito alle decisioni di politica monetaria.