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WALL ST. A RILENTO, DELUDE LA BILANCIA COMMERCIALE

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Avvio di seduta sottotono per i listini americani dopo i forti rialzi della vigilia, con il rafforzamento del dollaro che sta creando una certa turbolenza sul mercato. Il Dow Jones cede lo 0.12% a quota 10046.62, il Nasdaq guadagna lo 0.02% in area 2151.20, mentre l’S&P 500 arretra dello 0.05% a 1069.96 punti.

I guadagni del biglietto verde, che al momento sono pari ad uno 0.3% contro le principali valute rivali, giungono in una seduta caratterizzata da notizie discordanti riguardanti la Grecia e contestualmente sul tipo di aiuti che la Germania offrira’ ad Atene e agli altri Paesi della zona euro in difficolta’.

Se da un lato lo stato di salute dell’economia greca non avra’ un impatto diretto sull’economia degli Stati Uniti, e’ indubbio che una eventuale persistente debolezza finanziaria di Atene potrebbe diffondersi a macchia d’olio sulle altre nazioni, principali motori della crescita europea. Un evento di questo tipo, rallenterebbe la fase di ripresa economica mondiale e infliggerebbe un duro colpo all’euro.

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Al termine dell’incontro con il presidente della Francia Nicolas Sarkozy con il quale ha discusso della crisi finanziaria, George Papandreu il primo ministro della Grecia, ha precisato che il Paese e pronto a tutto per ridurre il deficit ed e’ determinato ad attuare il piano di stabilita’. Il ministro dell’economia di Atene ha invece sottolineato che “un accordo e’ fuori questione e che la Grecia non tiene conto di nuovi finanziamanti da parte dell’Unione Europea e intende raccogliere i fondi sui mercati internazionali,

Pertanto nelle sale operative la Grecia rimarra’ al centro dell’attenzione, in particolare in una giornata scarna di appuntamenti economici di rilievo, se si esclude la pubblicazione del discorso di Ben Bernanke al Congresso, previsto per oggi, ma poi rimandato a causa della bufera di neve che si e’ abbattuta sulla capitale.

La diffusione del discorso scritto che oggi il numero uno della Fed Ben Bernanke avrebbe dovuto tenere di persona a Washigton sara’ incentrato sull’exit strategy della Banca centrale dalla politica di forte allentamento monetario.

I timidi guadagni accumulati nel pre-market sono stati vanificati a mezz’ora dall’apertura dalla diffusione del dato sulla bilancia commerciale, risultato peggiore delle attese.

Intanto si e’ tornato a parlare di Dubai World, la holding finanziaria dell’emirato che lo scorso 25 novembre aveva scosso i mercati chiedendo il congelamento di debiti per $26 miliardi. Avrebbe intenzione di chiedere ufficialmente ai creditori di congelare $22 miliardi di debito questo mese, fino a che non avra’ completato la ristrutturazione.

Sugli altri mercati, in attesa della pubblicazione delle scorte di petrolio, nel comparto energetico guadagnano terreno le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo avanzano di $0.12 attestandosi a quota $73.87 al barile. Sul valutario la moneta unica arresta il balzo di ieri attestandosi a quota $1.3737. Si indebolisce l’oro a $1075.30 l’oncia (-$0.18). Stabili i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.6300%.