Ratko Mladic non si e’ voluto dichiarare colpevole o innocente davanti ai giudici del Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia. L’ex comandante delle forze serbo-bosniache si e’ presentato a sorpresa alla seconda udienza, dopo che aveva fatto filtrare che non ci sarebbe andato.
Il suo avvocato nominato dalla Corte, Alexandar Aleksic, ha chiesto un rinvio perche’ il suo assistito non lo aveva avvertito che sarebbe stato presente in aula, ma la richiesta e’ stata bocciata.
Domenica un altro avvocato a Belgrado, Milos Saljic, aveva preannunciato che l’ex generale serbo-bosniaco non si sarebbe presentato in aula “se non obbligato” perche’ non era stato ancora approvato dalla Corte il suo team difensivo.
Mladic, arrestato in Serbia lo scorso 26 maggio dopo 16 anni di latitanza, nella prima udienza aveva chiesto invano un rinvio del processo per studiare le carte che a suo dire contengono “accuse mostruose”.
Il presidente del tribunale dell’Aja ha poi espulso dall’aula Mladic, dopo che l’ex generale serbo-bosniaco lo aveva piu’ volte interrotto e si era anche scontrato verbalmente con alcuni familiari delle vittime del massacro che assistevano all’udienza.
Mladic non ha voluto dichiararsi colpevole o innocente dicendo di aver necessita’ di piu’ tempo per preparare la sua difesa e di voler essere rappresentato da altri avvocati. Il giudice ha cosi’ deciso di inserire una dichiarazione di innocenza rispetto a tutte le accuse, cosi’ da poter dare il via al processo (un meccanismo procedurale deciso dalla Corte per non far arenare il procedimento).
Nella tribuna dell’aula di tribunale era presente un gruppo di familiari delle circa 8mila vittime del massacro di Srebrenica che ha urlato all’imputato “criminale”, ricevendo da Mladic una serie di gesti offensivi. Dopo che domenica sera aveva fatto trapelare che avrebbe boicottato l’udienza, Mladic stamane e’ apparso a sorpresa in aula, ma ha trascorso diversi minuti chiedendo un diverso tipo di rappresentanza legale e sollecitando il rinvio dell’udienza per poter meglio esaminare le carte dell’accusa. ”
No, non ho intenzione di ascoltare senza il mio avvocato”, ha urlato ad un certo punto, togliendosi dalle orecchie la cuffia per la traduzione, mentre il giudice Alphons Orie leggeva i capi d’accusa. E poi, con tono di sfida: “Chi sei tu? Non mi state permettendo di respirare”. La seduta e’ ripresa qualche minuto piu’ tardi, senza Mladic, e la dichiarazione di innocenza e’ stata fatta dal giudice al suo posto.