Siena – Tassi di interesse: in area Euro la sessione è stata caratterizzata da un calo dei listini azionari e da un rialzo degli spread. Il differenziale italiano si è portato a 340 pb nonostante il buon andamento delle aste che hanno visto un calo dei tassi ed una domanda superiore all’offerta.
L’attesa e l’alternanza di voci sulla dotazione dei fondi Efsf/Esm hanno continuato a condizionare gli operatori. In mattinata è prevista la riunione dei ministri finanziari dell’area Euro e poi nel pomeriggio dell’Ecofin a cui parteciperanno anche i banchieri centrali.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, Schaeuble, alla vigilia della riunione dell’eurogruppo ha dichiarato che i governi sono pronti ad accordarsi su una dotazione del firewall di circa 800 Mld€, di cui 500 Mld€ dell’Esm ed il resto sarebbero i fondi già impegnati per Grecia, Irlanda e Portogallo. Il ministro delle finanze tedesco ha puntualizzato sulla necessità per la Spagna di procedere con le riforme nel mercato del lavoro.
Secondo quanto riportato da Reuters che cita la bozza di discussione dell’Eurogruppo, i paesi dell’area Euro applicheranno una capacità combinata per i due fondi Efsf/Esm di 700 Mld€ fino a metà 2013 e pagheranno all’Esm le prime due tranche nel 2012, altre due nel 2013 ed una tranche finale nel 2014.
Di conseguenza l’iniziale dotazione dell’Esm sarà di 200 Mld€, per poi diventare 400 Mld€ nel 2013 e 500 Mld€ nel 2014. Nel caso in cui l’Esm avesse bisogno della sua intera dotazione di 500Mld€, occorrerebbe accelerare il versamento del capitale sottoscritto.
Inoltre nella bozza, secondo Reuters, sarebbe riportata la possibilità di incrementare in caso di necessità e fino a luglio 2013 la dotazione a 940 Mld€. Nel caso in cui, da luglio 2012 a luglio 2013, i fondi dell’Esm fossero insufficienti si potranno utilizzare i fondi rimanenti dell’Efsf (240 Mld€) ma solo con decisione unanime dei capi di stato e governo. Oggi in Spagna sarà reso noto il nuovo piano di austerità.
Intanto il primo ministro greco Papademos in un’intervista al Sole24ore ha dichiarato che il paese sta facendo di tutto per evitare un terzo piano di salvataggio e che il ritorno sul mercato nel 2015 non è scontato.
Negli Usa listini azionari in lieve calo, grazie al recupero delle ultime ore di contrattazione che ha consentito l’erosione di buona parte delle perdite intraday. Alcuni operatori hanno commentato il movimento come possibili ricoperture dei gestori a fine trimestre per ridurre al minimo la quota di cash in un trimestre particolarmente favorevole per il comparto azionario.
Nel frattempo continua il dibattito all’interno della Fed sulle future decisioni da adottare. Plosser membro Fed non votante, ha sottolineato i rischi inflattivi derivanti dal rialzo del petrolio. Lacker, membro votante, ha aggiunto di non essere convinto che ulteriori manovre di stimolo possano essere di aiuto al mercato del lavoro.
Bernanke, dal canto suo, ha continuato a ribadire che la disoccupazione rimane ancora elevata in un contesto in cui il mercato immobiliare impedisce un recupero più vigoroso della crescita. Ha infine rimarcato come la Fed abbia a disposizione strumenti efficaci per rimuovere le misure di stimolo quando sarà necessario.
La commissione bancaria del Senato ha dato via libera ai due nominativi proposti da Obama (Jeremy Stein e Jerome Powell) per entrare nel board della Fed. La decisione finale dipenderà ora dal voto del Senato.
Oggi sul fronte macro sarà importante verificare l’andamento della spesa per consumi delle famiglie a febbraio.
Valute: giornata all’insegna della debolezza per l’euro. La moneta unica non riesce a mantenersi sopra il supporto di 1,33, chiudendo la sessione in area 1,325. Questa mattina, invece, cambio di rotta per il cross che torna a salire in scia anche del recupero delle borse Usa nel fine di giornata. Resistenza a 1,34 e primo supporto a 1,33. Yen in apprezzamento verso dollaro, mentre verso euro si è deprezzato. Verso euro il supporto odierno si colloca a 108,75, la resistenza a 110,50.
Materie Prime: giornata negativa per gli energetici con il petrolio che ha continuato la discesa sulla scia delle voci di possibile utilizzo delle riserve strategiche da parte di alcuni paesi occidentali. Il Brent ha perso l’1,4%, il Wti il 2,5% calando ai minimi da 6 settimane. Ancora un forte calo per il gas naturale Usa (-5,8%) dopo che le scorte del paese sono salite oltre le attese. Andamento misto per metalli industriali e preziosi. Negativi gli agricoli ad eccezione dello zucchero (+1,4%).
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