VITA AGRA AL CASTELLO

di Redazione Wall Street Italia
25 Aprile 2008 14:04

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(WSI) – Il re si dice afflitto, minaccia sorprese, rivendica il suo potere. Che cosa c’è sotto? Problema: Tremonti troppo forte, Letta troppo debole. Il ballon d’essai del Cav.: Giulio agli Esteri, Luca all’Economia
Tremonti e Letta. Letta e Tremonti. Sono giorni di afflizione, ha detto Berlusconi. Forse ci saranno sorprese, ha anche detto. Decido io, ha ripetuto più volte parlando con il mondo della finanza e delle imprese.

Che cosa significano queste tre frasi? Penso di saperlo, più o meno. L’afflizione non deriva dai dettagli: Berlusconi è capace di affliggersi, quando si fanno le liste per Camera e Senato, anche per un qualche diniego periferico che è costretto a opporre a desideri intensi di rielezione. L’abbraccio universale è il suo godimento preferito. Ma le questioni minori, le promozioni a sottosegretario o a ministro di forze nuove, non ancora sperimentate, o qualche rimozione di notabili in bilico, no, non è questo che lo intristisce o lo inquieta. La questione di chi decide invece lo angustia, gli toglie un po’ di serenità, come dimostra la sua rivendicazione pubblica, che è anche un avvertire se stesso: decido io.

Costretto dunque a riflettere sulla sostanza della politica, il Cav. comincia a parlare di sorpresa, la sua specialità. Letta e Tremonti. Tremonti e Letta. Questo è il problema. Se qualche sorpresa ci sarà, nella formazione del governo, dipenderà dal grumo di tensioni che attraversano queste due personalità importanti del mondo berlusconiano e di altri mondi.

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