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Vincono oro e argento: ma non è detta l’ultima parola

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(WSI)-Giornata sostanzialmente interlocutoria quella vissuta ieri sui mercati, con le borse che hanno mostrato chiusure miste, a ridosso dello zero e con i principali rapporti di cambio che si sono mossi con una volatilità più contenuta rispetto a quella che hanno mostrato nei giorni precedenti.

Questo è stato dovuto alla voglia di tirare il fiato degli investitori, che si sono concentrati più su deal considerati sicuri, piuttosto che andare a prendere posizioni da tenere su altri strumenti al momento troppo rischiose.

Ci riferiamo alla mancanza di grossi flussi sui cambi (dove al momento è difficile intuire come possano reagire le diverse divise in base alle continue notizie dateci in pasto dalle agenzie, rendendo così molto incerti i risultati che potrebbero derivare da posizionamenti di medio periodo) e agli acquisti di commodities, soprattutto oro e argento che hanno fatto segnare nuovi massimi assoluti e che se si continua con questa continua alternanza tra appetito per/fuga dal rischio, sono destinati a proseguire la corsa verso livelli mai visti fin’ora.

L’oro ha toccato quota 1.427,80 lettera proprio ieri sulla rottura a rialzo di una figura a triangolo di continuazione del trend rialzista, osservabile su un grafico orario, ed ora si sta muovendo all’interno di una decina di punti, creando un possibile triangolo rialzista, che perderà di validità alle 11 di stamattina, situazione che potrebbe essere propedeutica ad ulteriori esplosioni di volatilità.

L’argento, in serata ha toccato quota 30.32 ask, ed ora si sta creando un’area supportava di brevissimo poco al di sotto di 30.00 (29.89 il punto tecnico)che trova ulteriore forza in area 29.50. Movimenti laterali per il petrolio che comunque si sta muovendo sui massimi di periodo, che potrebbero portare, come in caso dell’oro, ad incrementi di volatilità.

Per quanto riguarda i dati di oggi, dopo l’assenza di indicazioni di ieri, assisteremo alla pubblicazione della produzione industriale inglese attesa a +0.3% sul mese e a +3.9% sull’anno e alla produzione manifatturiera (+0.3% MoM e +5.4 YoY).

UsdJpy – grafico giornaliero

Questi dati non dovrebbero impattare molto sul mercato, ma non dimentichiamoci che dopo l’ottimo PMI pubblicato, in caso di forti scostamenti positivi dalle attese potrebbero portare beneficio alle sterline.

Possibili movimenti anche sul dollaro canadese in quanto oggi ci sarà la decisione sui tassi, che dovrebbero rimanere invariati all’1%, ma sarà importante ascoltare cosa diranno negli statements accompagnatori, vista la simil-simbiosi con gli Stati Uniti ed il potenziale apprezzamento delle commodities in caso di prosieguo della situazione di incertezza attuale.

Interessantissimo ragionare anche su quello che è stato proposto da Junker, capo dell’Eurogruppo e Tremonti circa la creazione di bond europei. Facciamo un salto, come di consueto, nell’analisi tecnica per cercare qualche spunto di riflessione per oggi.

Osservando la moneta unica possiamo trarne due interessanti, in questo caso validi come supporto. Il primo livello coincide con il minimo di ieri, tentato per ben tre volte a distanza di quattro ore, 1.3250, l’altro è invece dato, spostandosi più nel breve, dalla linea di tendenza positiva iniziata proprio dal minimo visto sopra e tuttora in esecuzione dopo essere stata confermata nella notte. Il livello suggerito coincide con 1.33 figura: abbiamo quindi un’ampia zona di congestione, 50 punti, grazie al quale la moneta unica potrebbe essere messa in grado di mostrare nuovamente una risalita.

Passiamo a vedere il cambio UsdJpy, dove pare essere rimasto solamente il livello di supporto a 81.85, prima che il cambio impensierisca davvero chi è lungo di dollari e ritorni sul minimo visto sul finire di ottobre.

Questo almeno è quanto è possibile intuire utilizzando, come spesso facciamo, le percentuali di ritracciamento di Fibonacci: nel caso specifico abbiamo considerato il movimento in salita da 80.25 culminato con la mancata rottura della media mobile a 100 peridi esponenziale sul grafico giornaliero, nei pressi di 84.35. Il 50% di questo movimento è stato praticamente toccato nella notte, 82.35 e questo, se rotto, potrebbe aprire le porte al movimento di discesa indicato sopra. Per allontanare questo scenario ribassista potremmo affidarci ad un ritorno dei prezzi al di sopra di 82.80.

Vediamo ora il cambio EurJpy, dove è possibile notare un’area di resistenza nel breve, a 110.25, in grado forse di fornire qualche spunto nelle prossime ore. Il più importante livello di resistenza, come abbiamo già indicato più volte la settimana scorsa, si trova qualche punto più su, a 111.10. Il movimento degli ultimi due giorni di trading suggerisce invece un supporto per oggi prossimo a 109.50.

Il cable ha mostrato un movimento del tutto sovrapponibile a quello mostrato dalla moneta unica. In questo caso il livello da utilizzare come più importante supporto è stato sostituito da 1.5660 che, sia giovedì sia ieri, ha portato ad un’inversione sul breve. Come spunto di breve, archiviato 1.5760 con una rottura, possiamo attendere un ritorno dei prezzi velocemente al precedente massimo relativo di 1.5790.

Uno spunto interessante giunge dal cambio GbpJpy: su questo cambio infatti è possibile individuare una zona di supporto utile per le prossime evoluzioni. Stiamo parlando di 129.50, minimo dell’ultima settimana di scambi e livello a cui i prezzi per più volte hanno subito un’inversione.

Continuiamo a parlare della sterlina, questa volta nei confronti della moneta unica europea, per evidenziare un livello di supporto chiave, molto vicino ai prezzi attuali. Stiamo riferendoci a 0.8450, importante punto di inversione da una settimana esatta di trading. Su questo livello, da lunedì di settimana scorsa, sono iniziati movimenti di breve anche si una figura di escursione.

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