(9Colonne) – Strasburgo, 11 lug – La videosorveglianza rappresenta una minaccia per diritti fondamentali quali il rispetto della vita privata e della libertà di movimento. E’ il parere espresso dalla Commissione di Venezia, l’organo consultivo del Consiglio d’Europa composto da esperti indipendenti chiamati a esprimersi sulle questioni costituzionali. Anche qualora esistano necessità di sicurezza pubblica, la Commissione di Venezia invita gli Stati membri ad adottare “misure volte a segnalare sistematicamente le zone soggette a videosorveglianza e a creare, a livello nazionale, un organo indipendente al fine di garantire la legalità di tali installazioni, in conformità alle esigenze della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo e ai testi internazionali relativi alla raccolta e alla protezione dei dati”. La Commissione di Venezia considera una minaccia per le libertà personali anche la videosorveglianza da parte di operatori privati e raccomanda, inoltre, che chiunque sia soggetto a tale sorveglianza debba poter accedere ai dati raccolti ed essere informato del loro uso.
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