Economia

Vicepresidente Ue: Italia cambi patto fiscale, Bce riduca tassi

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Milano – Si allarga in modo bipartisan il fronte del no alla ratifica sic et simpliciter del Fiscal Compact. Dopo la presa di posizione del PdL, esplicitata dal dossier di Renato Brunetta, arriva anche una critica autorevole dal fronte di Pd e Parlamento Europeo.

Gianni Pittella, vicepresidente vicario dell’assise Ue, mette in guardia l’Italia dal ratificare l’accordo fiscale sulla disciplina di bilancio senza prima concordare con i partner “correttivi sostanziali a favore della crescita”.

“Nel lungo periodo e’ necessario andare oltre l’austerita’ imposta dal Fiscal Compact”, dice Pittella, interpellato sull’eventualita’ di ratifica del trattato. “Il capo economista del Fondo Monetario Internazionale, Olivier Blanchard, ha giustamente parlato di una schizofrenia dei mercati finanziari: non si puo’ infatti chiedere allo stesso tempo una maggiore austerita’ assieme a una maggiore crescita, come certi operatori finanziari stanno facendo”.

“Con l’austerita’ infatti non si crea crescita, ma solo recessione. I conti pubblici vanno certamente risanati, ma solo la crescita dell’economia garantira’ la sostenibilita’ delle nostre finanze pubbliche”.

Domanda: Eppure il parlamento italiano sta per esaminare il patto con la Germania, che gia’ molti chiamano “capestro”, senza colpo ferire.

“E’ un errore. Migliorare il Fiscal Compact in tutta Europa non e’ solo una scelta giusta, ma e’ anche un atto di realismo politico legato ai futuri, probabili, equilibri politici europei. Se davvero Francois Hollande sara’ eletto presidente della Repubblica in Francia, come i sondaggi sembrano indicare con nettezza, la Francia chiedera’ un miglioramento di questo patto in modo da ricalibrarlo in senso piu’ favorevole alla crescita. Il Fiscal Compact sara’ quindi ridiscusso e l’Italia deve riposizionarsi su questi temi sin da ora”.

D: Tuttavia, migliorare il patto non basta a far uscire l’Europa dalla recessione.

“Vero. Per sostenere la crescita di lungo periodo e’ inoltre fondamentale riprendere lo spirito della lettera che 12 governi, tra cui l’Italia, hanno inviato in febbraio a Barroso e Van Rompuy: bisogna completare il mercato interno per sostenere la crescita di lungo periodo, superando le strozzature che oggi esistono nel mercato unico”.

“Il completamento del mercato interno consentira’ non solo una maggiore crescita ma permettera’ anche di superare quelle asimmetrie macroeconomiche che oggi minano la zona euro”.

D: Cosa deve fare la Bce?

“Tre cose sopratutto. Nel breve periodo e’ necessario riattivare il Securities Market Programma, il programma di acquisto di titoli di Stato sul mercato secondario. E’ poi importante che l’istituto continui ad attuare una politica monetaria non convenzionale, finalizzata a immettere liquidita’ nel sistema bancario che deve esser poi trasmessa all’economia reale. Infine reputo opportuna una riduzione dei tassi di interesse di riferimento per sostenere le nostre economie.

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