Come arginare violenti sell-off sui listini azionari? Semplice: impedendo ai trader di vendere. E’ questa la soluzione trovata dalle autorita’ di borsa in Bangladesh per evitare ennesimi tracolli.
Soltanto 11 giorni fa, l’indice generale della piazza asiatica aveva registrato il maggiore crollo in 55 anni di storia in pochi minuti, provocando la sospensione delle contrattazioni per la seconda volta in un mese. Il 20 gennaio c’e’ stato un altro scivolone (-8,4% per l’indice principale) motivo per cui la Sec ha bloccato gli scambi rimandando l’appuntamento con gli operatori al 23 gennaio.
Stavolta pero’ l’azione delle autorita’ non si e’ fermata qui. Sul suo sito, il Dhaka Stock Exchange ha pubblicato i nomi di persone e societa’ a cui e’ stato vietato di operare in borsa per i prossimi 30 giorni. In alcuni casi lo stop – riferisce la Bbc – e’ di sei mesi. Motivo: “questi broker hanno venduto un’ingente quantita’ di azioni a prezzi incredibilmente bassi subito dopo l’apertura della borsa”, ha detto all’Associeted Press il membro della Consob locale Muhammad Yasin Ali.
Tutti coloro che intendono agire in modo simile sono avvisati. Se da un lato e’ innegabile che gli investitori istituzionale hanno un determinato peso, in Asia non manca chi fa notare che parte delle vendite sui listini del Bangladesh potrebbe essere l’effetto di una crisi di liquidita’ che riguarda la Cina.
Certo e’ che sono i piccoli investitori a farne le spese. Non a caso il 10 gennaio erano scesi in piazza (guarda il video) per protestare dopo avere registrato forti perdite sui listi azionari.