Vendite poco convinte su listini europei, male le banche

di Redazione Wall Street Italia
10 Novembre 2010 12:37

(Teleborsa) – Nulla di nuovo per i listini europei, che si confermano in rosso a metà seduta sia per qualche ricopertura dopo la corsa della vigilia che per una serie di fattori che giocano oggi contro gli acquisti. Innanzitutto prevale una certa cautela in vista dell’inizio del G20 di domani, un meeting che si preannuncia particolarmente bollente soprattutto per il malcontento di molte potenze economiche legato alle misure di quantitative easing varate dalla Fed. Al di là di questo argomento, gli analisti non si aspettano grandi novità in tema finanziario. Pesa poi la giornata “no” del comparto bancario dopo i deludenti conti della francese Natixis e di UniCredit. Pessima Credit Agricole che sconta l’attesa per il bilancio di imminente diffusione. Non tutte le trimestrali, tuttavia, sono state negative. Una E.On euforica dopo i conti e la divulgazione del piano industriale sta trainando al rialzo il comparto delle utilities. Bene anche i conti di Delhaize, scatenata a Bruxelles, e J Sainsbury, che però resta titubante sul futuro. Piace inoltre la voglia di cambiamenti di ING, che separerà il business assicurativo europeo e statunitense per creare due nuove realtà da quotare separatemente. Resta sullo sfondo il persistere dei timori sullo stato di salute del debito europeo, con Portogallo e Irlanda osservate speciali. Intanto l’economia cinese si conferma sempre più incandescente, come testimoniato dal dato odierno sul surplus commerciale e dalla decisione della banca centrale cinese di alzare ancora i requisiti di riserva obbligatoria per alcune grandi banche. Scarsi spunti sono giunti dal fronte macro, mentre oltreoceano sono attese la richieste di sussidi alla disoccupazione, la bilancia commerciale e i prezzi import/export. Sul valutario l’euro resta sostanzialmente stabile nei confronti del biglietto verde a 1,3778 dopo il tracollo dei giorni scorsi. In ginocchio le commodities a causa del rallentamento dell’export in Cina, mentre il rafforzamento del dollaro torna a penalizzare il petrolio, a 86,50 dollari al barile in attesa dei dati sulle scorte di greggio in USA di oggi pomeriggio. A circa tre ore dall’avvio di Wall Street, che l’andamento piatto dei futures preannuncia sui livelli della vigilia, Londra segna un calo dello 0,46%, Francoforte dello 0,31%, Parigi dello 0,57%. Limature anche per Amsterdam -0,13%, Bruxelles -0,25%, Madrid -0,48% e Zurigo -0,19%.