Economia

“Corsa finita. Vendete questo asset, sopravvalutato del 25%”

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NEW YORK (WSI) – E’ stato un anno da incorniciare, il 2016, per i possessori di oro. Nel primo semestre dell’anno, complici i tassi di interesse ai minimi storici, l’incertezza politica causata dalla Brexit e dalle elezioni negli Stati Uniti, il metallo prezioso ha messo a segno la migliore performance in quasi quattro decenni. Risultato finale, la scorsa estate i prezzi dell’oro sono saliti a quasi 1.400 dollari per oncia, sulla scia della corsa all’acquisto di questo asset.

Nelle ultime sedute la musica e’ cambiata. Solo due giorni fa, sul mercato si e’ abbattuta un’ondata di vendite che ha spinto l’oro giu’ del 3,3%, trascinandolo sotto quota 1.300 dollari l’oncia.

Ma questo potrebbe essere un preludio di un più grande sell-off, secondo Binky Chadha, Strategist di Deutsche Bank .”Pensiamo che l’oro sia ancora sopravvalutato del 20 al 25 per cento”, ha detto Chadha in un’intervista a Bloomberg TV.

Nell’intervista, l’esperto ha notato come l’oro si sia distinto rispetto al dollaro statunitense e alle altre materie prime. Il metallo prezioso “ha fatto molto bene nel primo trimestre e da allora si muove sopra il fair value”.

Ma le prospettive attuali sono, come dicevamo, decisamente grigie. E le ragioni principali sono due.

L’attesa rimonta dell’economia globale e una nuova stretta dei tassi di interesse da parte della Fed a dicembre, dopo quella di un anno fa. Ipotesi, quest’ultima, che appare sempre piu’ probabile. Al momento i mercati stimano una probabilità di rialzo del 21.4% in sede della riunione della Fed di novembre, e una possibilità di circa il 31.2% per un aumento a dicembre, entro la fine del 2016.

Ieri intanto la quotazione del metallo prezioso ha segnato cali superiori all’1,55% fino a $1.290, valori che non si si vedevano dal 24 giugno, il giorno successivo al referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’UE. Il minimo sul prezzo dell’oro toccato quel giorno, tuttavia, rimane ancora inviolato.