(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sul tratto a due e dieci anni sono rimasti pressoché stabili, mentre i listini azionari hanno chiuso la sessione in forte rialzo sulla scia del mercato statunitense. Sul monetario il tasso Euribor tre mesi è sceso sotto lo 0,9%, mentre il differenziale con l’Eonia swap di pari scadenza è rimasto stabile a 0,45. Continuano a migliorare gli indicatori di fiducia dell’area Euro. Il dato sulla fiducia nell’economia di luglio si è portato sui livelli di novembre 2008 e quello dei consumatori, pur rimando ancora in territorio negativo, è salito continuando il trend di miglioramento degli ultimi mesi. Il Fmi in un report sull’area Euro ha riportato la necessità per la Bce di mantenere i tassi bassi per un periodo prolungato di tempo e di continuare a fornire liquidità attraverso aste di rifinanziamento con ammontare illimitato. La politica monetaria inoltre dovrebbe rimanere accomodante fino a quando si vedranno segnali di calo dell’inflazione. Per i paesi emergenti il Fmi ha aumentato i fondi a disposizione. Nel 2009 e 2010 i fondi erogati dal fondo potrebbero raggiungere gli 8 Mld$ nel 2009 e 2010. L’Organizzazione inoltre ha annunciato l’azzeramento per tutto il 2011 degli interessi dovuti sui prestiti ed ha creato una linea di credito permanente cui attingere nel momento del bisogno, mentre finora si accedeva al finanziamento solo al termine di un programma concertato con Washington. In Uk, secondo quanto riportato da WSJ, in un report della commissione parlamentare, viene riportata la possibilità di introdurre una tassa sulla dimensione degli istituti bancari, per evitare che questi diventino troppo grandi per fallire nel caso in cui si verificasse un’altra crisi finanziaria. Oggi l’attenzione degli operatori è rivolta ai dati sui prezzi al consumo preliminari di luglio ed ai dati statunitensi.
In Usa i tassi governativi hanno continuato a scendere appesantiti dall’asta sul titolo a sette anni che ha visto una domanda piuttosto robusta (bid-to-cover 2,63). Il rialzo dei listini azionari ha però poi ridotto la preferenza degli investitori per il mercato obbligazionario. L’indice S&P500 che ha chiuso la sessione in rialzo dell’1,2% a quota 986, registrando così il massimo da aprile 2008. Exxon Mobil, una delle principali società petrolifere, ha chiuso il secondo trimestre con profitti in calo del 66% rispetto all’anno precedente. Un risultato analogo è stato riportato anche da Royal Dutch Shell. Le principali società energetiche non sono quindi risultate immuni alla crisi economica e al calo del prezzo del petrolio che ne ha ridotto i margini. Oggi è atteso il dato preliminare del Pil del secondo trimestre che potrebbe registrare un calo inferiore a quanto visto nel primo trimestre.
Valute: la sessione di ieri si è conclusa con un cambio Euro/Dollaro pressoché stabile. Questa mattina il cambio Euro/Dollaro è tornato sopra l’1,41, poiché gli investitori si attendono un rallentamento della contrazione del Pil USA per il secondo trimestre in uscita nel primo pomeriggio di oggi. Lieve deprezzamento dello Yen verso Dollaro, più marcato invece verso Euro, in linea con l’andamento positivo del Nikkei 225, spinto al rialzo dalle trimestrali migliori delle attese di Sony e Motorola.
Materie Prime: chiusura positiva ieri per il comparto. Unica eccezione i suini che continuano a perdere terreno (-3,74%). Forti rialzi per gli energetici, guidati dalla benzina che ha chiuso in rialzo di oltre 7 punti percentuali. Bene anche il greggio, tornato in prossimità di 67 $/b, facendo registrare il maggior rialzo dal 9 aprile scorso, in linea con l’andamento positivo delle borse. Positivi anche i metalli industriali e gli agricoli, con la soia che avanza del 6,69%. In lieve rialzo l’oro, nonostante l’ETF SPDR Gold Trust, il principale ETF specializzato sull’oro al mondo, abbia ridotto ancora i propri asset a 1072 tonnellate, il livello più basso da marzo.
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