Legnano – Il sentiment di mercato sta parlando chiaro. I mercati hanno girato pesantemente in negativo durante la notte, con acquisti di dollaro contro le valute a più alto rendimento e contro le commodities (oro e petrolio in testa).
L’euro, in serata, sembrava volesse provare a tenere i supporti di breve ma è andato a seguire pedissequamente il dollaro australiano, la sterlina inglese ed il dollaro canadese che hanno anticipato di poco il movimento di rivalutazione generale del greenback.
L’oro è tornato ad essere correlato positivamente con il rischio e questo ci è confermato nel breve dal movimento che abbiamo visto ieri, partito sulle parole di Bernanke e sulla discesa delle borse americane, dopo un periodo di consolidamento durato tre giorni sopra area 1,600.00, dopo le forti salite viste sul finire di settimana scorsa a causa dell’incertezza generale aumentata, che ha fatto utilizzare il metallo giallo come rifugio (correlazione inversa con il rischio dunque).
Ieri in mattinata abbiamo commentato sul nostro forum una price action correlata positivamente al rischio ed effettivamente, sulla rottura dei punti tecnici più importanti (1,608.00 in primis e 1,600.00 poi), la discesa è stata forte, ma si è mantenuta sopra i supporti di medio periodo.
[ARTICLEIMAGE] Tutto questo è stato dovuto alla nuova incertezza infusa agli investitori da Bernanke che ieri, nella sua testimonianza, ha dichiarato come la ripresa americana, debole e che continuerà debolmente, dipenda dalla situazione di crisi europea (la telefonata di Obama alla Merkel e a Monti di due giorni fa ha posto le basi per il discorso del numero uno della Fed) e che la Federal Reserve è pronta a mettere in campo ulteriori aiuti.
Se non ci fosse stata un’accentuazione così marcata della dipendenza dalla crisi europea, la promessa di nuova liquidità all’orizzonte sarebbe stata buona per il rischio, ma è la prima volta dopo tanto tempo che questo non accade.
Tutto ciò è significativo e pone le basi per potenziali nuove liquidazioni di rischio. Anche la Cina è andata a prendere delle decisioni, come di consueto in maniera veloce e tempestiva.
La dipendenza del colosso dalle esportazioni verso i Paesi industrializzati sta facendo sì che la domanda globale diminuisca, portando ad una minore inflazione e ad un rallentamento per la crescita, che per il 2012-2013 dovrebbe comunque attestarsi intorno all’8%. Ieri si è proceduto con un taglio di tassi a sorpresa proprio a causa di questi motivi.
La Banca Popolare ha tagliato i tassi a un anno di un quarto di punto percentuale. Siamo di fronte al primo taglio del costo del denaro dal 2008. E’ stato abbassato il corridoio in modo tale che il tasso sui depositi possa salire fino al 110% del tasso di riferimento, mentre quello sui prestiti potrà scendere fino all’80% del centrale.
Inoltre, è stato dichiarato che avverrà un taglio sul tasso per i prestiti a un anno al 6.31% dal 6.56% e sui depositi dall’attuale 3.50% al 3.25%. Tutto dunque fa capire come il centro dei problemi sia l’Europa, stiamo attenti.
EurUsd
Crediamo che il movimento di eurodollaro, ieri, abbia ingannato vari trader e portato qualcuno ad anticipare una rottura rialzista che poi di fatto non è avvenuta. Il livello che gravita intorno a 1.2625-1.2635 è ancora da considerare come punto di forte svolta rialzista ed abbiamo notato come intorno all’area si concentrino una grande dose di interessi. Purtroppo sino a che questo livello non salterà la ripresa della moneta unica sarà sempre a rischio nel medio-lungo periodo ed il fatto che la trendline positiva degli ultimi giorni sia messa a rischio proprio in questi istanti, 1.2520, rafforza questa idea di incertezza.
UsdJpy
Per la prima volta da settimane abbiamo visto, ieri, il cambio UsdJpy fuoriuscire dal canale ribassista in atto da parecchie settimane. Il livello a cui prestare attenzione si trova poco al di sotto di 80 figura (79.80 per la precisione, livello in grado di portare ad una continuazione della rottura del trend ribassista).
EurJpy
Il cambio EurJpy è andato di poco oltre il livello ipotizzato come resistenza, prossima a 100.25, salvo poi ritracciare pesantemente a causa principalmente del calo della moneta unica. L’area vista sin dai giorni scorsi avrà probabilmente ancora un forte valore e sino a che questa non sarà oltrepassata la ripresa del cambio sarà sempre qualcosa di temporaneo. Al pari di eurodollaro siamo molto vicini alla rottura a ribasso della trendline positiva (coincisa con l’inizio di giugno) da parte dei prezzi, 99.10.
GbpUsd
Il cable, da ieri, si è mosso come le altre major andando velocemente ad invertire un movimento positivo, in questo caso culminato con l’attacco al livello di resistenza di maggior importanza, 1.56 figura (coincidente con la media a 100 periodi su grafico H4). Questo sarà ancora una volta il livello chiave per anticipare una ripresa di un trend.
AudUsd
Il cambio AudUsd non è riuscito a riportarsi oltre il livello di parità (1.0000) abbandonato a metà del mese scorso. Nessun dubbio che questo sarà un importante livello anche per le prossime giornate così come al di sotto c’è una possibilità che la media di lungo su grafico con candele a 4 ore, 0.9845, funzioni come supporto.
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