Milano – Sul mercato dei cambi, dopo i massimi di ieri a 1,4233, questa mattina il dollaro è in recupero sull’euro a seguito degli ultimi commenti anti-inflazionistici giunti dalla Fed. Nuovamente sotto pressione lo yen, ai minimi da 10 mesi sull’euro e da sei settimane sul dollaro.
La prospettiva di un rialzo dei tassi in Europa e ora anche negli Usa alimentano il divario dei rendimenti col Giappone, dando slancio alle operazioni di ‘carry trade’, ovvero di finanziamento a basso costo in yen per investire successivamente in altre aree valutarie.
Sul fronte delle commodities, brent stabile sopra i USD117,0 al barile dopo essersi spinto nelle ultime ore nuovamente sui massimi dell’ultimo mese. Il mercato energetico è in attesa del dato occupazionale Usa di oggi pomeriggio per valutare le prospettive della domanda nel paese numero uno al mondo per consumi e importazioni petrolifere.
OBBLIGAZIONI E MONETARIO
Apertura in ribasso per i futures sul Bund, mentre il debito portoghese rimarrà anche oggi sotto pressione, con rendimenti a nuovi record, dopo che i dati di ieri hanno confermato che il Paese ha fallito i propri obietitvi di deficit per il 2010.
Per stamane alle 10:15 il Tesoro portoghese ha annunciato un’asta straordinaria da EUR1,5 mld di bond 2012, giustificata da una “domanda specifica su questa scadenza”.
BORSE ASIATICHE
In Asia, il Nikkei225 avvia il nuovo anno fiscale con una seduta terminata in calo dello 0,48% perdendo smalto dai massimi delle ultime due settimane. Il listino nipponico trova comunque qualche sostegno dalla debolezza dello yen. +0,59% l’Hang Seng.
BORSE EUROPEE
L’azionario del Vecchio Continente ha aperto in rialzo stamane, recuperando le perdite della vigilia in attesa dell’importante dato mensile sugli occupati Usa. Qualche cautela si potrebbe tuttavia affacciare sui mercati nel primo giorno di scambi del secondo trimestre per i timori sullo stato di salute finanziaria delle banche irlandesi e per l’indebitamento del Portogallo.
Focus sul comparto bancario, sotto pressione ieri sui timori per la patrimonializzazione delle banche in vista dell’esito degli stress test per gli istituti irlandesi da parte della banca centrale. A deprimere il sentiment sul settore ha inoltre contribuito la notizia che S&P’s ha abbassato i rating di quattro istituti portoghesi e di due controllate dopo il downgrade del rating sovrano a ‘BBB-‘ annunciato qualche giorno fa. L’outlook sulle banche è negativo e riflette la possibilità di ulteriori downgrade per il rating sovrano.
Ieri sera la banca centrale irlandese ha comunicato i risultati degli stress test per le banche irlandesi. L’agenzia di rating ha inoltre abbassato a ‘B+’ il rating di lungo termine su alcune banche greche.
BANCHE IRLANDA
Ieri sera la banca centrale di Dublino ha diffuso gli esiti degli stress test sulle banche del Paese, comunicando che gli istituti irlandesi hanno bisogno di capitali freschi per EUR24,0 mld. Secondo le stime Allied Irish Bank necessita di nuovi capitali per EUR13,3 mld, Bank of Ireland di EUR5,2 mld, EBS di EUR1,5 mld e Irish Life & Permanent di altri EUR4,0 mld. Il dato è inferiore alle attese del mercato che aveva pronosticato nuovi capitali per EUR30,0 mld. Alle banche sarà richiesto di mantenere un Core Tier I minimo del 6% ed entro due anni il rapporto impieghi/depositi dovrà attestarsi al 122,5% e la leva dovrà essere ridotta per EUR72,6 mld.
PIAZZA AFFARI
Piazza Affari ha aperto positiva stamane, con l’indice FTSE/MIB a ridosso dei 21.900 pts.
Attenzione rivolta questa mattina a Terna dopo che ieri il Cda ha approvato i risultati del 2010, che si è archiviato con un utile netto di EUR466,7 mln, in crescita del 31,8% dai EUR354,0 mln del 2009 ed ha deciso di proporre all’assemblea la distribuzione di un dividendo di EUR0,21 per azione (+10,5%), di cui EUR0,08 già anticipati a novembre del 2010.
Da monitorare inoltre Intesa Sanpaolo (-4,48% ieri), che secondo la stampa potrebbe annunciare delle news in tema di ricapitalizzazione settimana prossima. Secondo il Messaggero, che cita l’ipotesi di un aumento da EUR5,0 mld, in alternativa ad un aumento di capitale la banca potrebbe accelerare sull’Ipo di Fideuram e valorizzare Eurizon. Per Mf un eventuale aumento potrebbe essere un’occasione per qualche fondo sovrano come quello cinese.
Oggi sono in agenda i CdA sui risultati di bilancio di Buzzi e Maffei. Infine, attesi i dati sulle immatricolazioni di auto di marzo.
EVENTI SOCIETARI
Banche: giornata sotto pressione ieri in borsa per le banche italiane sul timore di nuovi aumenti di capitale. Banca d’Italia ha reso pubbliche le nuove disposizioni che le banche devono rispettare, già con le prossime assemblee di bilancio, in materia di remunerazione e di politiche di incentivo e che potranno poi applicare in dettaglio dal primo agosto 2011.
Banco Popolare (EUR2,1040): il direttore finanziario del gruppo, Maurizio Faroni, ha affermato che la banca ha già fatto l’aumento di capitale e non c’è ragione per cui il mercato possa temere altre operazioni di ricapitalizzazione.
Enel (EUR4,448): secondo alcuni quotidiani ha siglato un memorandum of understanding con il ministero argentino della pianificazione federale finalizzata a consolidare la presenza in Argentina.
Eni (EUR17,33): Il Sole 24 Ore e F&M scrivono che, in tandem con Statoil, avrebbe scoperto nel mare di Barents un giacimento da cui si stima si portrebbero estrarre, secondo il Sole, fino a 470.000 barili di olio equivalente al giorno.
Fiat (EUR6,39): da monitorare in vista dei dati sulle immatricolazioni di auto in Italia che saranno diffusi a mercati chiusi dal Ministero dei Trasporti con riferimento al mese di marzo.
Intesa (EUR2,088): da stampa, potrebbe annunciare qualche cosa in tema di ricapitalizzazione settimana prossima. Secondo il Messaggero, che cita l’ipotesi di un aumento da EUR5 mld, in alternativa ad un aumento di capitale la banca potrebbe accelerare sull’Ipo di Fideuram e valorizzare Eurizon. Per MF un eventuale aumento potrebbe essere un’occasione per qualche fondo sovrano come quello cinese.
MACRO, CAMBI E COMMODITIES
Sul fronte macro, il dato più significativo della giornata sarà quello sugli occupati non agricoli Usa di marzo, particolarmente guardato dalla Fed nella sua politica monetaria che si sta avviando verso una stretta. Le stime parlano di un aumento dei posti di lavoro per 190.000 unità a marzo dopo i +192.000 di febbraio. Il dato per il solo settore privato questa settimana ha mostrato un aumento degli occupati di 201.000 unità a marzo appena sotto le attese di +203.000.
Dal lato europeo oggi verranno pubblicati gli indici Pmi per il settore manifatturiero. Per la Zona Euro le attese sono di una conferma della lettura flash di 57,7 pts, in rallentamento dal 59,0 pts di febbraio.
In Giappone, pubblicato il rapporto Tankan della BOJ per il primo trimestre: ne emerge un’indicazione di lieve miglioramento della fiducia tra le aziende manifatturiere del paese, anche se se gli analisti anticipano un’inversione di tendenza nel secondo trimestre a seguito del terremoto. L’indice di fiducia delle grandi imprese manifatturiere è salito a 6,0 pts in marzo, dai 5,0 di dicembre, contro attese a 7,0 pts.
In Cina, modesto incremento della produzione industriale: è quanto segnala l’indice Pmi che in marzo è risalito dai minimi semestrali a quota 53,4 pts, comunque leggermente sotto le attese di 54 punti). Il parallelo indice Pmi-Hsbc si attestato a 51,8 pts, praticamente stabile rispetto ai 51,7 pts di febbraio, ovvero sui minimi da sette mesi.
Copyright © UNICREDIT per Wall Street Italia, Inc. Riproduzione vietata. All rights reserved