Economia

Vaccinazioni, Oxford Economics: l’Ue resterà indietro rispetto a Usa e Regno Unito

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“I paesi europei finora hanno esitato nell’attuazione dei loro programmi di vaccinazione, rallentando i loro sforzi per controllare la pandemia e consentire il decollo di una significativa ripresa economica. Stimiamo che le vaccinazioni rimarranno limitate nel primo trimestre, e ciò costringerà i governi a mantenere rigide misure di contenimento poiché i tassi di infezione rimarranno alti”. E’ quanto ha scritto Oxford Economics nel suo ultimo rapporto sulle prospettive economiche per il Vecchio Continente.

Secondo le previsioni dell’istituto, l’Unione europea arriverà in ritardo nel vaccinare il 70% della popolazione, rispetto a Usa e Regno Unito. Ci riuscirà solo entro inizio agosto, secondo gli esperti di Oxford Economics. Questo risultato sarebbe in linea con le previsioni della stessa Ue, che però l’istituto di ricerca ritiene “poco ambiziose”.

“Vediamo ulteriori incertezze per quanto riguarda l’uscita dalle attuali restrizioni”, ha aggiunto l’istituto indipendente, “un prematuro allentamento delle misure di contenimento del contagio potrebbe provocare una recrudescenza delle infezioni”. Inoltre i consumatori che aspettano di vaccinarsi potrebbero rallentare la ripresa economica, perché è possibile che decidano di ritardare le loro spese.

“Stimiamo che le vaccinazioni rimarranno limitate nel primo trimestre”, ha commentato Daniela Ordonez, capo economista francese presso Oxford Economics, “le vaccinazioni dovrebbero accelerare dalla primavera, aprendo la strada all’allentamento della maggior parte delle restrizioni e inaugurando un rimbalzo della crescita, con un picco nel terzo trimestre”.

Vaccini, a che punto siamo

Al 29 gennaio l’Italia risulta appena al di sotto della media Ue in termini di somministrazione dei vaccini (in termini di percentuale di individui che abbiano ricevuto almeno una dose, si veda il grafico in basso).


Per quanto riguarda lo scetticismo nei confronti dei vaccini, l’Italia è fra i Paesi in cui prevalgono con forza le persone che si dichiarano disposte a vaccinarsi il prima possibile. La Francia, al contrario, è il Paese che vede meno disponibilità nei confronti dei vaccini da parte della popolazione, con oltre il 20% degli intervistati determinato a non vaccinarsi.