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Va in onda la “manovra Berlusconi”: iniqua, da ragioniere e posticipata

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Il Consiglio dei ministri ha approvato la manovra finanziaria: vale 47 miliardi, ma e’ confermato il trucco alla Houdini: per l’anno in corso l’impatto sarà di 1,5 miliardi; nel 2012 sarà di 5,5 miliardi, tutto il resto ai fessi che governeranno a quell’epoca (cioe’ la sinistra). Tasse a 5% per under 35. Riforma fisco in 3 anni. Berlusconi: ‘Quest’anno solo un lieve intervento’. Tremonti: ‘C’e’ l’Election day’. Stretta sulle assenze degli statali: visita fiscale dal primo giorno di malattia. Alla Camera tra il 25 e il 30 luglio. Bersani: è una bomba a orologeria. Casini: E’ sleale, scarica oneri sul futuro, sconfitta annunciata. Idv: è truffaldina, piena di tagli a casaccio. Costi della politica ridotti? Dalla prossima legislatura. Intanto la benzina aumenta subito di 4 centesimi al litro “per l’emergenza immigrazione”.

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Roma, 30 giu. (TMNews) – Via libera del Consiglio dei ministri alla manovra economica per il pareggio di bilancio nel 2014 e al ddl delega sulla riforma fiscale. Tra le novità dell’ultima bozza del decreto l’aumento soft dal 2020 dell’età di pensionamento delle donne nel privato, il taglio del 30% sugli incentivi sulle bollette di luce e gas, riduzione ai trasferimenti di regioni ed enti locali per 9,6 miliardi nel biennio 2013-2014, la stretta sull’assenteismo e le auto blu. Salta invece la tassa sui Suv, mentre arriva la liberalizzazione degli orari e dei giorni di apertura dei negozi nelle zone turistiche.

Gli altri capitoli forti della manovra sono il blocco del turn over per i lavoratori della pubblica amministrazione e il congelamento degli aumenti contrattuali per gli statali, la stretta sulla sanità, il giro di vite su auto e aerei blu, il ritorno del pagamento dei ticket sanitari dal 2012 e novità sul patto di stabilità interno e la scuola. Inoltre, viene inaugurata anche da Tremonti la cosiddetta spending review (stop ai tagli lineari) sulle spese di ministeri.

Per quanto riguarda la riforma fiscale, arriva la riduzione a tre aliquote Irpef al 20, 30, e 40% e l’aliquota unica al 20% sulle rendite finanziarie con l’esclusione dei titoli di Stato. Nessun aumento secco dell’1% dell’Iva che sarà invece graduale e l’abolizione dell’Irap anche in questo caso graduale.

“Dobbiamo raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014 – ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi – è l’Italia che deve raggiungerlo e per farlo tutti devono sentirsi coinvolti. La convergenza è stata auspicata anche da Napolitano e non ha l’obiettivo di tenere in vita questa maggioranza che durerà fino alla fine della legislatura”.

“Tutti i ministri sono convinti che non c’è un futuro positivo se addossiamo alle generazioni future il deficit di bilancio. Ho letto diversi interventi sulla stampa che dicevano che non c’è concordia nella coalizione su questo punto: tutti nel cdm avevano chiaro ed erano concordi che senza rigore non c’è sviluppo”, ha detto ancora il premier ringraziando il ministro Giulio Tremonti “per la pazienza” alla quale ha fatto ricorso per arrivare all’approvazione della manovra.

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Roma, 30 giu. (TMNews) – L’opposizione boccia la manovra economica per il rientro dal debito varata dal consiglio dei ministri. Pier Luigi Bersani la definisce una ‘bomba a orologeria’ perchè lascia un buco sul 2013-14. Una preoccupazione condivisa dal leader Udc, Pier Ferdinando Casini che la definisce “sleale” perchè scarica gli oneri sul futuro. In realtà, ha detto Casini il provvedimento guarda già alle “prossime elezioni” ma si tratta di “una sconfitta annunciata”.

“Si sono rincorse bozze su bozze in queste ore, in Consiglio dei ministri – ha detto Bersani ricordando le varie versioni trapelate sulla stampa -. Sono arrivati a questa scadenza, totalmente impreparati. Ora hanno predisposto una cura che attacca frontalmente il sociale, a cominciare dalla sanità, passando dalle pensioni e poi dal pubblico impiego e la scuola”, e poi questa manovra sembra “lasciare sul 2013-2014 un buco, un punto interrogativo, che assomiglia ad una bomba ad orologeria”.

Il leader Udc ha insistito sul rischio dell’impatto che queste misure potranno avere sui mercati e quindi sulla credibilità economica del nostro paese. Il Governo – ha detto – continua a non fare nulla, ma ha l’impatto dei mercati. Ha costruito una manovra per spalmare sul futuro quel che sarà il principale onere dell’attuale manovra, ma i mercati sanno leggere la manovra, perché non sono scemi. Il rischio vero – precisa Casini – è che scaricando tutto sul 2013-2014, se le cose in Europa si complicheranno, e se la Grecia contagerà Spagna e Portogallo, questa manovra non sarà servita a nulla”. L’unico obiettivo a cui dimostra di puntare veramente il Governo, a questo punto, è “una manovra elettorale”.

“Una manovra truffaldina, piena di tagli a casaccio. Peggio di così non potevano fare”, è la bocciatura che arriva dall’Idv con Massimo Donadi secondo il quale il governo “dà un’altra prova di incapacità e non ha neanche il coraggio di assumersi le proprie responsabilità perché scarica sul prossimo governo il vero peso di questa manovra. Una manovra truffaldina che non risolve i problemi e non rilancia l’economia. Non siamo disposti a sostenere questo imbroglio ai danni degli italiani, che toglie i servizi e non dà nulla in cambio”.

A giudicare dai toni critici delle opposizioni sembra dunque difficile che possa essere raccolto l’appello alla convergenza lanciato ieri dal Capo dello Stato e ripreso oggi dal premier Silvio Berlusconi che ha chiesto alle opposizioni di collaborare senza pregiudizi: “Va bene la responsabilità – ha detto Bersani -, perchè sappiamo cosa vuol dire dover raddrizzare la barca, ma che non ci dicano ‘mangiate questa minestra o saltate la finestra’ perche’ noi questa minestra non la mangiamo”.

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Un Consiglio dei Ministri fiume (durato circa quattro ore) servito a stabilire tre cose: rimangiarsi le promesse sui tagli ai privilegi della Casta, trasformare la manovra in un decreto legge e farlo approvare con il voto di fiducia in aula. Così la manovra correttiva invocata dall’Europa per raggiungere la stabilità nel 2014, si trasforma in un decreto che rinvia lacrime e sangue al prossimo governo. Compresi i famigerati tagli ai costi della politica. Lo ammette anche Silvio Berlusconi in conferenza stampa: “Qualche cosina la abbiamo pensata, ma sono cose di pochissimo conto”. Tutto rimandato al 2014 quando, si lascia quasi scappare Giulio Tremonti, “l’Europa porterà tutto a livello”.

Stando a quanto dichiara il guardasigilli, Angelino Alfano, invece, appare quasi evidente che siano state approvate le parti del processo breve inserite nella prima bozza della manovra. “E’ stato completato il quadro delle riforme per l’efficienza del processo civile intrapreso dall’inizio di questa legislatura, e vengono adottate misure specifiche per la riduzione del contenzioso pendente”, ha detto il segretario politico del Pdl. “L’efficienza della giustizia civile costituisce una fondamentale leva di sviluppo economico, indispensabile per garantire la competitività”. Ma, garantisce il premier, “abbiamo agito nello spirito del buon padre di famiglia”. Purtroppo, aggiunge, “abbiamo ereditato un debito altissimo, al 120%”.

Confermati, come voleva il premier, gli scaglioni della manovra da 47 miliardi spalmati per 1,5 miliardi nel 2011, 5,5 nel 2012 e per i restanti 40 miliardi due tranche nel 2013 e nel 2014. Cancellato il punto percentuale aggiuntivo all’Iva e, tra l’altro, rivista l’innalzamento dell’età pensionabile per le donne.

Processo civile. Nel testo della manovra correttiva finanziaria è stata inserita una parte legata alla giustizia. I punti qualificanti, ha spiegato il Guardasigilli, “l’obbligo di programmazione del lavoro per i capi degli uffici giudiziari; la semplificazione delle comunicazioni processuali; la semplificazione della decisione in grado di appello; le convenzioni per la formazione professionale dei giovani laureati nei tribunali come assistenti del giudice; gli incentivi economici per gli uffici giudiziari più efficienti nella riduzione dell’arretrato; le misure specifiche per la riduzione e l’accelerazione del contenzioso previdenziale». Nella manovra, inoltre – prosegue Alfano – sono state approvate anche norme per “la sospensione dei processi penali per gli imputati irreperibili” e una “deroga al divieto di svolgere funzioni requirenti e giudicanti monocratiche, limitata ai magistrati nominati ad agosto del 2010, al fine di coprire le sedi sguarnite”. “Si tratta – conclude Alfano – di norme che contribuiranno all’efficienza del sistema giudiziario coerentemente con gli sforzi compiuti in questi tre anni”.

Tassa sui suv. Il superbollo è stato praticamente cancellato. Soltanto chi ha auto di lusso pagherà un sovrapprezzo, che ancora non si conosce. La decisione è stata a dir poco travagliata, riferiscono fonti governative, tanto che sul punto si è perso molto tempo durante il Consiglio dei ministri. Il sottosegretario Casero ha annunciato che la tassa sui Suv era stata cancellata, poi Berlusconi in conferenza stampa l’ha corretto dicendo che era stata mantenuta in forma lieve, infine il ministro per i Beni culturali, Giancarlo Galan ha riferito che pagheranno “una tassazione maggiore” solamente “le auto di lusso”, le altre no “altrimenti sarebbe stato colpito anche chi non lo meritava”.

Iva. Non c’è l’incremento dell’Iva dell’1% sulle aliquote più alte, nel ddl delega della riforma fiscale, come invece ipotizzato da alcune indiscrezioni. Secondo la bozza del provvedimento entrata al Cdm la riforma dell’imposta sul valore aggiunto si articola attraverso una “revisione graduale delle attuali aliquote, tenendo conto degli efeftti inflazionistici prodotti da un aumento”.

Visite fiscali. Stretta sulle assenze dei dipendenti pubblici. Con le nuove disposizioni contenute nella bozza della manovra, la visita fiscale per assenza per malattia arriverà “sin dal primo giorno, quando l’assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative”. In precedenza, il controllo poteva essere disposto “nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e organizzative” dell’amministrazione.

Pensione donne. Sale, con tempi e modalità soft, l’età pensionistica delle donne nel settore privato. A partire dal 2020, ci vorrà un mese di più, cioè 60 anni e un mese, per andare in pensione: è quanto si legge nella bozza della manovra, che spiega come i requisiti anagrafici verranno poi aumentati di due mesi a partire dal primo gennaio 2021, per poi proseguire in modo progressivo fino all’ultimo scaglione, fissato al primo gennaio 2032.

Cinque per mille. Introdotta la possibilità di destinare il 5 X mille alla cultura. Secondo quanto si apprende da ambienti ministeriali a partire dal prossimo anno e quindi per la dichiarazione che si farà nel 2012 a proposito dei redditi 2011 i cittadini italiani potranno destinare il 5 X mille ai soggetti annessi al reparto. In particolare il testo prevede l’introduzione di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali tra le finalità della destinazione del 5 X mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Ticket sanitario. Misure di compartecipazione sui farmaci dal 2014 e parte dello sfondamento della spesa farmaceutica ospedaliera, in continuo aumento negli ultimi anni, a carico delle aziende del farmaco. Dal 2014, per “assicurare, nel rispetto del principio di equilibrio finanziario, l’appropriatezza, l’efficacia e l’economicità delle prestazioni”, scatteranno “misure di compartecipazione sull’assistenza farmaceutica e sulle altre prestazioni erogate dal servizio sanitario nazionale, aggiuntive rispetto a quelle eventualmente già disposte dalle Regioni”.

Queste ultime «possono adottare provvedimenti di riduzione delle misure di compartecipazione, purchè assicurino comunque, con misure alternative, l’equilibrio economico finanziario, da certificarsi preventivamente da parte del Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e dal Tavolo tecnico» in materia. “In materia di assistenza farmaceutica ospedaliera – si legge poi nell’ultima bozza circolata – al fine di consentire alle Regioni di garantire il conseguimento degli obiettivi di risparmio programmati compatibili con il livello di finanziamento previsto, dal 2013, con regolamento da emanare entro il 30 giugno 2012, sono disciplinate le procedure finalizzate a porre a carico delle aziende farmaceutiche l’eventuale superamento del tetto di spesa a livello nazionale”. Alle aziende toccherà coprire fino a un massimo del 35% di tale sforamento, “in proporzione ai rispettivi fatturati per farmaci ceduti alle strutture pubbliche, con modalità stabilite dal regolamento” che sarà emanato

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OK DA CDM A MANOVRA DA 47 MLD; 1,5 SU 2011 – Via libera del Consiglio dei ministri ad una manovra che avrà un impatto complessivo da 47 miliardi. Per l’anno in corso – riferiscono fonti – l’impatto sarà di 1,5 miliardi; nel 2012 sarà di 5,5 miliardi. Poi l’intervento più corposo di 20 miliardi sia sul 2013, sia sul 2014.

BERLUSCONI, DL CONDIVISO,GRAZIE LAVORO TREMONTI – “La Manovra è stata preparata e costruita con tutti ministri e le loro strutture. Da Tremonti c’é stato il difficile lavoro di collegamento tra tutti ed è stato personalmente a confronto con i membri del governo e i suoi uomini hanno collaborato con altri ministeri ed oggi arrivato un testo condiviso”. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi.

BERLUSCONI, PAREGGIO BILANCIO SIA OBIETTIVO COMUNE – Dopo i “reiterati inviti del capo dello stato” sulla manovra, “ci auguriamo che pareggio di bilancio diventi obiettivo comune e condiviso” da tutte le “forze responsabili”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm che ha dato via libera alla manovra.

BERLUSCONI, QUEST’ANNO SOLO UN LIEVE INTERVENTO – “Il decreto legge, la manovra insomma, tende a ridurre” il deficit da qui al 2014 con un “leggero intervento anche quest’anno”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi.

BERLUSCONI, NON PER SALVARE GOVERNO CHE DURERA’ – L’approvazione della manovra “non ha come obiettivo quello di tenere in vita il governo, legittimamente eletto e che resterà in carica fino a fine legislatura”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi in conferenza stampa a palazzo Chigi dopo il varo della manovra economica.

TREMONTI, NO DEFICIT OBIETTIVO POLITICO E ETICO – “Il pareggio di bilancio non è un obiettivo di ragioneria ma un obiettivo politico ed etico del Paese. Un bilancio in pareggio si riflette nelle scelte di responsabilità tra cittadini e le generazioni, un Paese in deficit è in deficit di cifra morale”. Lo afferma il ministro dell’Economia Giulio Tremonti nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi.

TREMONTI, E’ UN TESTO EQUILIBRATO – “Avremmo potuto inviare a ottobre il testo, ma come sempre è tradizione di questo governo l’abbiamo fatta prima dell’estate. Nel 2008 abbiamo fatto una manovra evitando di metterci a saldi aperti, chiudiamo prima estate con una manovra triennale equilibrata nella composizione distribuzione e nel profilo temporale”. Lo afferma il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi.

TREMONTI, FORFAIT 5% PER IMPRENDITORI UNDER 35 – Nella manovra “prevediamo un forfait fiscale del 5% complessivo riguardo alle imprese fatte dai giovani fino a 35 anni, con una durata di 5 anni”. Lo afferma il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi, sottolineando che le misure “riguardano anche le persone escluse dal mondo del lavoro come i cassa integrati”.

TREMONTI, NON PUOI RIDURRE SE NON AUTORIDUCI – La riduzione dei costi della politica “é stato oggetto assolutamente di una concorde valutazione. Il valore non è economico, non ci fai la manovra ma senza non entri nella stanza della manovra. Non puoi ridurre se non ti autoriduci”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

TREMONTI, C’E’ L’ELECTION DAY – Nella manovra appena varata dal Cdm “c’é l’Election day”, cioé l’accorpamento tra le elezioni politiche o amministrative in un’unica giornata, “tranne i referendum che per costituzione vanno fatti in modo separato”. La conferma arriva dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.

CASERO: NON CI SARA’ TASSA SUI SUV – Nella manovra non ci sara’ la tassa sui Suv: lo ha assicurato il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero, intervenendo al Tg4. Sulla pausa del Cdm Casero aggiunge: ”ma manovra e’ molto complessa da 45 miliardi e quindi richiede tempo. Si stanno definendo nel dettaglio i costi della politica e una commissione sta riscrivendo la norma”. E sul fisco ”ci sara’ una delega che sara’ definita nelle prossime settimane e portera’ alla riduzione delle tasse per tutti partendo dai ceti deboli”.

APPROVATA RIFORMA CINECITTA’ – Accolta dal Consiglio dei ministri nel testo della manovra economica anche la riforma di Cinecitta’ proposta dal ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan. La societa’, secondo quanto si apprende da fonti ministeriali, rinasce come Cinecitta’ Luce, societa’ piu’ agile e snella vigilata dal Mibac che si dedichera’ unicamente e in maniera piu’ incisiva alle sue funzioni storiche ovvero promozione, distribuzione e conservazione del patrimonio cinematografico. Nella riforma e’ prevista anche una riduzione del numero dei dipendenti che pero’, viene sottolineato, non causera’ alcun danno perche’ verranno assorbiti dal ministero.

BOZZA, ENTRO ANNO ACCORDI VENDITA CASE EX-IACP – Entro il 31 dicembre 2011 il governo potra’ concludere accordi con regioni ed enti locali ”aventi ad oggetto la semplificazione delle procedure di alienazione degli immobili in passato di proprieta’ degli Istituti Autonomi Case Popolari. E’ quanto si legge nella bozza della manovra, dove si spiega che la misura ha l’obiettivo di ”favorire l’accesso alla proprieta’ dell’abitazione”.

ANCI: SE INDISCREZIONI VERE FEDERALISMO FINITO – ”Nel caso in cui corrispondesse al vero il taglio del fondo di riequilibrio, aggiuntivo rispetto a quello prodotto con la manovra del 2010, si decreterebbe la chiusura dei servizi comunali e il federalismo arriverebbe al capolinea”: sarebbe questo, secondo indiscrezioni, il giudizio sulla manovra espresso dall’Anci, il cui board sta verificando i contenuti dell’ articolato. Se le indiscrezioni fossero confermate, si apprende dall’Associazione dei Comuni, il testo comporterebbe ”il rinvio, se non la fine, dell’applicazione del federalismo fiscale per i Comuni, che risulta essere ormai totalmente compromesso. A questo punto le uniche vie possibili da percorrere sembrano essere quelle dei ricorsi alla Corte Costituzionale”.

ARRIVA IL 5 X 1000 ALLA CULTURA – Con la manovra economica arriva la possibilita’ di destinare il 5 X mille alla cultura. Secondo quanto si apprende da ambienti ministeriali a partire dal prossimo anno e quindi per la dichiarazione che si fara’ nel 2012 a proposito dei redditi 2011 i cittadini italiani potranno destinare il 5 X mille ai soggetti annessi al reparto. In particolare il testo prevede l’introduzione di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali tra le finalita’ della destinazione del 5 X mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.
NESSUN TAGLIO PER MINISTERO CULTURA – Nessun taglio dalla manovra economica proposta in Cdm per il ministero dei Beni culturali. A quanto si apprende da fonti ministeriali il Mibac è stato formalmente escluso sia dal taglio dei residui passivi sia da qualsiasi ipotesi di rimodulazione futura delle risorse. Nessun taglio quindi per beni culturali né spettacolo né istituzioni culturali.

BOZZA, ANCHE IN 2012 BONUS PRODUTTIVITA’ LAVORO – E’ confermata per l’anno 2012 “una tassazione agevolata del reddito dei lavoratori” collegato “a incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa”. E’ quanto prevede l’ultima bozza della Manovra, specificando che il “Governo, sentite le parti sociali, provvede entro il 31 dicembre 2011 alla determinazione del sostegno fiscale e contributivo” in questione, “nei limiti delle risorse stanziate con la legge di stabilità”.

BOZZA: P.A, VISITA FISCALE ANCHE DA PRIMO GIORNO – Stretta sulle assenze dei dipendenti pubblici. Con le nuove disposizioni contenute nella bozza della manovra, la visiti fiscale per assenza per malattia arriverà “sin dal primo giorno, quando l’assenza si verifica nelle giornate precedenti o successive a quelle non lavorative”. In precedenza, il controllo poteva essere disposto “nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze funzionali e organizzative” dell’amministrazione.

BOZZA, DA 2020 ETA’ PENSIONE DONNE SALE 1 MESE – Sale, con tempi e modalità soft, l’età pensionistica delle donne nel settore privato. A partire dal 2020, ci vorrà un mese di più, cioé 60 anni e un mese, per andare in pensione: è quanto si legge nella bozza della manovra, che spiega come i requisiti anagrafici verranno poi aumentati di due mesi a partire dal primo gennaio 2021, per poi proseguire in modo progressivo fino all’ultimo scaglione, fissato al primo gennaio 2032.

BOZZA, DAL 2013 NIENTE TAGLI A ENTI LOCALI VIRTUOSI – Nessun taglio dal 2013 agli enti locali ‘virtuosi’, ovvero quelli che rispetteranno la nuova serie di parametri, fissata nella bozza della manovra finanziaria. Si va dal rispetto del Patto di stabilità interno nel triennio precedente, alla partecipazione all’azione di contrasto all’evasione fiscale, dal livello di spesa per le auto blu fino al numero di sedi di rappresentanza.

BOZZA, PER ASTA FREQUENZE ARRIVA LIBERAZIONE COATTA – Alla scadenza del 31 dicembre 2012, se le frequenze che il governo ha messo all’asta per gli operatori di telefonia mobile non saranno rese disponibili, “l’Amministrazione competente procede senza ulteriore preavviso alla disattivazione coattiva degli impianti avvalendosi degli organi di polizia postale e delle comunicazioni”. E’ quanto prevede la bozza della manovra, che stabilisce alcuni correttivi alla Legge di stabilità nella quale sono contenute le misure per l’asta delle frequenze da cui il Governo si aspetta un introito di almeno 2,4 miliardi di euro. Fino all’effettiva liberazione delle frequenze della banda 790-862 MHz, gli assegnatari dei relativi diritti d’uso “hanno diritto a percepire un importo pari agli interessi legali sulle somme versate a decorrere dal primo gennaio 2013. Il ministero dell’Economia e delle finanze si rivale di tale importo sui soggetti che non hanno proceduto tempestivamente alla liberazione delle frequenze stesse”. La manovra prevede anche che una quota, non superiore al 50 per cento, delle eventuali maggiori entrate accertate rispetto ai 2,4 miliardi di euro definiti dalla Legge di stabilità, “sono riassegnate nello stesso anno al ministero dello Sviluppo economico per misure di sostegno al settore”. Inoltre una quota del 10% delle maggiori entrate può essere utilizzata per compensare le tv che liberano le frequenze, annullando il tetto previsto dei 240 milioni. In caso non si raggiungesse l’obiettivo dei 2,4 miliardi, infine, la bozza prevede la possibilità di non procedere ai tagli lineari ai ministeri come dice la Legge di stabilità, ma di operare “variazioni compensative degli accantonamenti”, al fine di “garantire ai ministeri la necessaria flessibilità gestionale”, ma solo per “effettive, motivate e documentate esigenze”.

IN AULA ALLA CAMERA TRA 25 E 30 LUGLIO – La manovra economica sarà in Aula alla Camera la settimana tra il 25 e il 30 luglio. Lo ha stabilito in via preliminare la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il provvedimento, infatti, inizierà il suo iter parlamentare dal Senato.

“Da quanto sappiamo il provvedimento sulla manovra di bilancio è per noi molto preoccupante perché non prevede iniziative per la crescita e fissa scelte pesantissime per la possibilità di erogare i servizi”: Così il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, giudica la manovra di bilancio preparata dall’esecutivo.

ROMANO, CONTERRA’ TAGLIO STIPENDI MINISTRI – “La mia proposta di tagliare lo stipendio dei ministri non ha trovato nessuna obiezione. Pertanto sono certo che questa misura sarà contenuta nella manovra che il Consiglio dei ministri sta per approvare”. Ad assicurarlo è i ministro per l’Agricoltura, Saverio Romano, conversando con i cronisti a Montecitorio. “Questa manovra, infatti, non dovrà essere solo adeguata, ma anche giusta. Pertanto i tagli dovranno partire da chi ha di più e non certo da chi ha di meno”. Gli effetti della manovra si produrranno essenzialmente nei prossimi anni quando ci saranno altri governi? Sono certo – risponde Romano – che il prossimo governo sarà ancora di centrodestra…”.

(in fase di scrittura)