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UTILI USA: ATTESA NERVOSA PER BIG BLUE

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Il titolo del colosso informatico e blue chip del Dow Jones International Business Machines (IBM – Nyse) e’ in ribasso del 5,3% a meno di un’ora dalla comunicazione dei risultati del terzo trimestre.

Gli utili e le previsioni negative arrivate ieri sera dal gigante dei chip Intel (INTC – Nasdaq) rendono l’attesa particolarmente nervosa.

Big Blue e’ cresciuta circa del 25% dal minimo raggiunto a quota $55 la scorsa settimana al massimo conquistato durante il rally di ieri a quota $68.48.

Ma dopo che Intel ha dichiarato che la crisi della spesa sta colpendo duramente le grandi societa’ del settore high tech, il titolo ha cominciato la sua discesa.

Da ricordare che il titolo e’ in calo di circa il 46% dall’inizio dell’anno.

“L’andamento attuale delle azioni di IBM rifletteno i commenti negativi di Intel e non indicano affatto che il gruppo stia per comunicare utili al di sotto delle stime – ha dichiarato David Grossman, analista per Thomas Weisel Partners – tuttavia adesso (dopo Intel, ndr) ci si aspetta che IBM non riveli una crescita sostanziale”.

Gli analisti prevedono che il colosso annuncera’ utili di 96 centesimi per azione esclusi gli oneri straordinari (Consensus Thomson First Call). La piu’ grande azienda al mondo di servizi tecnologici lo stesso periodo dello scorso anno aveva ottenuto utili di 97 centesimi per azione.

Grossman sostiene che il gruppo, che ha base ad Armonk, N.Y., potrebbe registrare un onere straordinario nel terzo trimestre dovuto alla recente dismissione delle attivita’ sugli hard disk-drive, cosi’ come ulteriori oneri legati al taglio dei costi realizzato all’inizio dell’anno. Ricordiamo che nel precedente trimestre IBM ha subito un taglio ai profitti di $802 milioni a causa della riduzione della forza lavoro e registrato un onere di $428 milioni dovuto alla dismissione e e vendita delle aoperazioni di hard-disk-drive business a Hitachi (HIT – Nyse).

Il mercato prevede che le vendite per il terzo trimestre si riveleranno leggermente in calo a $19,7 miliardi, dai $19,8 miliardi avuti un anno fa. La divisione servizi rappresenta circa il 40% del fatturato del gruppo. Le vendite per tale divisione sono attese invariate o leggermente in ribasso rispetto a un anno fa.

Secondo Grossman, le vendite della divisione hardware, la seconda piu’ grande attivita’ di IBM, dovrebbero essere piatte o in lieve calo rispetto allo scorso anno. L’analista ritiene che la divisione software potrebbe invece rivelare un leggero rialzo del fatturato.

Venerdi’ scorso l’ascesa del titolo e’ stata alimentata da un report della banca d’affari Lehman Brothers. Il broker ha dichiarato che gli utili del terzo trimestre del gruppo sono in linea con le previsioni e che la recente stabilita’ delle attivita’ negli Usa sta controbilanciando la debolezza delle vendite in Europa.

Gli analisti di Lehman hanno inoltre dichiarato che gli azionisti sono eccessivamente preoccupati sui target futuri sugli utili di Big Blue, sul piano di fondi pensione e sulle opzioni sulle azioni che minacciano di diluire il titolo.

Dopo la trimestrale di Intel tuttavia, molti analisti sono diventati piu’ cauti anche su IBM.

“Non si ci dovrebbe aspettare troppa forza da IBM nelle prossime previsioni” ha dichiarato George Elling, analista di Deutsche Bank Alex. Brown. L’esperto ha aggiunto che IBM dovrebbe centrare le stime di Wall Street, dal momento che il gruppo avrebbe a questo punto gia’ allertato il mercato di un eventuale calo dei profitti.