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UTILI: STM, CONTI POSITIVI MA IN CALO

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Stmicroelectronics, gruppo italo-francese che produce semiconduttori, ha chiuso il primo trimestre 2002 con un fatturato di $1,355 miliardi, in calo sia rispetto agli $1,447,9 miliardi del quarto trimestre 2001 (-6,4%), sia rispetto agli $1,921,1 miliardi del primo trimestre 2001.

Il margine lordo è di $452 milioni, contro $855,8 milioni dello stesso periodo dello scorso anno.

In rapporto al fatturato il margine lordo è stato del 33,4%, 170 punti base in più del 31,7% del quarto trimestre del 2001, e rappresenta un miglioramento rispetto alle indicazioni fornite dal gruppo nel gennaio 2002, ma è al di sotto del 44,5% riscontrato per lo stesso periodo un anno fa.

L’utile operativo è di $60,3 milioni ($412,3).

L’utile netto è di $32,9 ($340,8).

L’eps (earning per share: utile per azione) è di $0,04 ($0,38). Il risultato è in linea con le stime di consensus di Multex, mentre gli analisti consultati da Zacks si attendevano in media un utile di 5 centesimi per azione.

Il vertice di Stmicroelectronics ritiene con questi dati di aver toccato il fondo, e di essere pronto a ripartire.

Il presidente e amministratore delegato Pasquale Pistorio ha così spiegato: “se ci basiamo sulle informazioni disponibili sul portafoglio ordini e sugli attuali trend di acquisizione ordini, crediamo che il fatturato del gruppo abbia toccato il punto più basso nel primo trimestre 2002, e che ora sia in condizioni di registrare una crescita sequenziale del fatturato a due cifre di circa il 10% nel secondo trimestre 2002”.

Secondo Pistorio questa stima dovrebbe riflettere un rafforzamento della domanda da praticamente tutti i mercati finali di Stmicroelectronics, “che dovrebbe far crescere in maniera significativa i tassi di utilizzazione degli impianti in tutta la società. All’interno di questo scenario, la capacità di far leva sulla nostra infrastruttura potrebbe aggiungere da 200 a 300 punti base al margine lordo nel secondo trimestre in confronto con i livelli del primo trimestre”.

Una performance del genere, ha detto ancora il numero uno del gruppo, “potrebbe avere effetti di misura anche maggiore sugli utili del secondo trimestre, riflettendo i benefici della struttura di costi ridotti della società”.

Se si guarda a un orizzonte di più lungo periodo, Pistorio ritiene che Stmicroelectronics “usufruirà dei vantaggi di una posizione competitiva molto favorevole in quelle applicazioni da noi scelte che probabilmente guideranno la ripresa del mercato come crescita unitaria. Così, mentre le condizioni globali micro e macroeconomiche rimarranno le variabili fondamentali ad influenzare la performance dell’industria dei semiconduttori, crediamo che la società continuerà a guadagnare quote nei mercati che serviamo”.

Quanto ai dati del primo trimestre 2002 l’amministratore delegato ha così commentato: “il calo del fatturato rispetto al quarto trimestre 2001 è legato principalmente a fattori stagionali e a pressioni sui prezzi causate dalla sovracapacità che ha interessato tutta l’industria. Il flusso degli ordini – ha aggiunto Pistorio – ha accelerato in maniera significativa nell’ultimo mese del trimestre, durante il quale abbiamo anche osservato una certa stabilizzazione dei prezzi che ha beneficiato le memorie e altre famiglie di prodotti”

Pistorio ha anche detto di essere “molto soddisfatto del livello di leva operativa ottenuta nel periodo. Questa performance migliore delle attese è frutto di importanti miglioramenti nelle rese e di tassi di utilizzo degli impianti complessivamente più alti. Da notare che l’espansione del margine lordo è stata raggiunta senza crescita dei magazzini”.

Nel primo trimestre 2002 la fetta maggiore di fatturato è venuta dal comparto delle telecomunicazioni: $396,7 milioni, pari al 29,3% del fatturato netto totale.

Seguono:
computer ($327,9 milioni: 24,2%);
consumer ($290,1 milioni: 21,4);
industriale e altro ($172 milioni: 12,7);
automobile ($168,5 milioni: 12,4%)

Rispetto ai livelli del quarto trimestre 2001, aumenti nel fatturato sono stati ottenuti per l’auto e il consumer, cresciuti rispettivamente del 5,2% e del 2,2%.

Le telecomunicazioni hanno registrato un calo del 19,8% sul precedente trimestre, al quale hanno contribuito alcuni clienti con misure di riallineamento del magazzino basate su una revisione delle previsioni per l’anno. Il computer e l’industriale e altro, che comprende le smartcard, sono diminuiti rispettivamente del 2,1% e dell’1,2%.

Se si vuole ripartire il dato del fatturato secondo aree geografiche di origine dei clienti, vediamo al primo posto l’Europa, per un totale di $575 milioni (42,4% del fatturato).

A seguire:
America settentrionale per $465,8 milioni (34,4%);
Asia e Pacifico per $181,5 milioni (13,4%);
Giappone per $89,4 milioni (6,6%);
mercati emergenti per $43,5 milioni (3,2%).

E’ interessante notare che la distribuzione geografica delle vendite riflette la costante migrazione della produzione, che interessa tutta l’industria, verso la regione Asia/Pacifico.

Infatti, se si riparte il fatturato secondo l’area di consegna dell’ordine vediamo che al primo posto c’è l’area di Asia e Pacifico e, a seguire: Europa;
America settentrionale;
mercati emergenti;
Giappone.

Stmicroelectronics si è classificata al terzo posto fra le più grandi società di semiconduttori nel 2001, secondo Gartner Dataquest, in ascesa dalla sesta posizione del 2000.

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