Instinet Group Inc. (INET – Nasdaq), il broker del gruppo Reuters, che gestisce il primo mercato elettronico negli Stati Uniti, ha chiuso il quarto trimestre fiscale con un utile netto di $45,7 milioni, o 18 centesimi per azione, in crescita rispetto ai $36 milioni, o 17 centesimi per azione dell’analogo periodo del 2000.
Esclusi i proventi straordinari derivanti dagli investimenti, e altre componenti, come i costi di ristrutturazione, l’utile scende a $34,8 milioni, o 14 centesimi per azione, in linea comunque con le stime di consenus (Thomson Financial/First Call, Zacks, Multex).
Le vendite sono scese a $350,3 milioni, dai $391,3 milioni del quarto trimestre 2000. Le aspettative degli analisti erano leggermente superiori, $363,5 milioni.
Anche escludendo gli interessi e gli investimenti l’analisi non cambia: il fatturato è risultato in flessione su base annuale del 10,4%, a $320 milioni e al di sotto delle attese, $335,1 milioni.
Le vendite hanno risentito soprattutto del calo dei volumi sul Nasdaq, scesi del 13,9% rispetto al quarto trimestre del 2000.
Instinet, che ha operato un sostanzioso taglio dei costi nella seconda metà dell’anno, ha annunciato che proseguirà questa politica anche nell’esercizio 2002, non escludendo, quindi, nuovi tagli al personale.
Secondo Doug Atkin, amministratore delegato della società, la pressione sulle commissioni, che la società applica agli intermediari, dovrebbe invece alleggerirsi nel corso dell’anno.