Alcoa (AA – Nyse), numero uno al mondo dell’alluminio e una delle trenta blue chip del Dow Jones, lunedi’ ha annunciato che i profitti del secondo trimestre 2002 sono calati a causa dei prezzi bassi dovuti ad un rallentamento della domanda dalle industrie manifatturiere e aerospaziali.
Il gruppo che ha base a Pittsburgh, Pennsylvania, ha dunque registrato un utile netto di $232 milioni, o 27 centesimi per azione, contro i $307 milioni, o 35 centesimi per azione, dello stesso periodo del 2001.
Il risultato si e’ rivelato leggermente al di sotto delle stime di Wall Street, pari a 28 centesimi per azione
Wall Street had (consensus Thomson First Call e Multex) e a 29 centesimi per azione (Zacks).
Da momento che l’alluminio e’ usato in moltissime cose, dalle lattine di soda agli aerei, l’industria spesso e’ una di quelle colpite piu’ duramente durante una recessione, come del resto e’ una di quelle che si riprendono prima non appena la domanda risale la china.
Il fatturato e’ sceso del 12,5% a $5,25 miliardi e al di sotto del consensus ($5,47 miliardi).
Le azioni di Alcoa sono calate del 12,2% nel trimestre, registrando una performanca al di sotto del Dow Jones, che e’ calato dell’11,2% nello stesso periodo.
Il titolo venerdi’ ha chiuso a $33,38 sul Nyse, in rialzo dal livello piu’ basso in un anno (a $30,17) raggiunto alla fine di giugno.
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