Nel mese di marzo le vendite di nuove case negli Stati Uniti hanno registrato un calo dell’8.5% a 526 mila unita’ (dato annualizzato e destagionalizzato). Si tratta dei minimi livelli dall’ottobre 1991. E’ il quinto calo consecutivo, la flessione e’ pari al 36.6% rispetto allo scorso anno.
Il dato di febbraio e’ stato rivisto leggermente al ribasso a 575 mila unita’ dalle 590 mila registrate in precedenza.
Lo ha comunicato il Dipartimento del Commercio USA.
L’indicatore, che si riferisce alla vendita di unita’ abitative unifamiliari di nuova costruzione, si e’ rivelato molto peggiore delle attese del mercato, pari a 580 mila unita’.
Il prezzo medio di vendita e’ sceso del 13.3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a $227.600, in calo -6.8% sul mese precedente. Si tratta del piu’ forte crollo dei prezzi sul mercato immobiliare Usa da 38 anni, cioe’ dal luglio 1970, periodo di forte recessione. Il blocco di case in vendita non assorbite dal mercato e’ in calo dell’ 1.1% a 468.000; occorreranno 11 mesi per smaltire l’invenduto, dato in crescita rispetto ai 10.2 mesi registrati a febbraio.
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Pochi giorni fa era stato comuicato il dato relativo alle vendite di case esistenti negli Stati Uniti a marzo, che aveva fatto registrare un calo del 2% al livello di 4.93 milioni di unita’. Il dato di febbraio aveva registrato un rialzo del 2.9%. La National Association of Realtors aveva annunciato che il prezzo medio di una casa non nuova in America e’ sceso a marzo a $200.700, un calo del 7.7% rispetto a un anno fa.