Gli analisti a Wall Street prevedono un calo del 18% negli utili aziendali relativi al secondo trimestre dell’anno, il piu’ forte declino dal terzo trimestre del 1991; lo riporta questa mattina il Wall Street Journal.
Secondo i dati raccolti da First Call/Thomson Financial, fino ad ora ben 730 societa’ hanno fatto sapere che i bilanci saranno inferiori a quanto anticipato.
Per quanto negativo questo possa apparire, il dato e’ per ora del 10% inferiore alle 816 societa’ che avevano lanciato ‘profit warning’ nei primi tre mesi del 2001.
Nonostante l’alto numero di allarmi utili, il dato di First Call sembra dare una luce di speranza agli investitori che sperano in una ripresa degli utili aziendali nei prossimi mesi.
Gli analisti si interrogano infatti su quali siano le prospettive future e se il trimestre attuale rappresenti il fondo. Questo vorrebbe dire che i prossimi mesi non saranno cosi’ negativi come i primi mesi del 2001.
“Vi sono meno profit warning – ha detto Alfred Kugel, senior investment strategist di Stein Roe & Farnham – e alcune societa’ sono state in grado anche di alzare le loro stime per il trimestre”.
Secondo Kugel, molti investitori potrebbero non considerare questo dato positivo visto che il numero di societa’ che hanno ridotto le stime di bilancio rimane decisamente alto.
Ma se gli ottimisti hanno ragione – dice Kugel – questo vorrebbe dire che il mercato potrebbe riuscire a mantenere i guadagni di aprile e maggio per poi riprendere a crescere in estate. Se gli ottimisti hanno torto e gli utili saranno peggiori rispetto alla attese, il mercato potrebbe avviarsi verso un’estate negativa, in cui tutti (o quasi) i guadagni della primavera verranno cancellati.
“La direzione del mercato dipende ora da come si metteranno le cose sul fronte degli utili – e’ il commento di Terence McLaughlin, managing director di Ashland Management – non credo che la sola riduzione del costo del denaro operata dalla Federal Reserve possa trascinare al rialzo i mercati”.