I Treasury americani non hanno reagito sensibilmente al rapporto finale sull’Iraq del capo degli ispettori Onu, Hans Blix. La scadenza a dieci anni rimane ferma a un rendimento del 3,93%.
Leggermente aumentata la pendenza della curva dei rendimenti, con lo spread tra il 2 e il 10 anni che si allarga di circa 2 punti base. Secondo alcuni trader di Chicago, l’attivita’ sui titoli di Stato e’ rimasta debole con un’assenza pressoche’ totale di posizioni corte.
L’interpretazione del movimento del mercato e’ che se da una parte rimane intatto l’appeal di investimento sicuro del reddito fisso targato USA, dall’altra il quadro complessivo di indebolimento del dollaro e i dubbi sulle prossime mosse della Fed non permettono agli investitori di procedere ad acquisti aggressivi.
Proprio sulle eventuali prossime mosse di Alan Greenspan rimangono i dubbi. Considerato che l’arma dei tagli ai tassi comincia a mostrare il fiato corto, il mercato si interroga su come la banca centrale americana cerchera’ di intervenire per ridurre la pendenza della curva dei rendimenti e pompare liquidita’ nel sistema finanziario.
Si restringe infine di 2 punti base lo spread sul rendimento della scadenza a 10 anni e il corrispondente TIPS (Treasury inflation protected security). Se la fiducia del mercato nella capacita’ della Fed di combattere efficacemente i pericoli derivanti dalla deflazione dovesse vacillare, le possibilita’ di vedere questa forbice restringersi sensibilmente potrebbero aumentare pericolosamente.