General Motors Corp. punta a ulteriori tagli d’organico e chiede al principale sindacato dei metalmeccanici Usa, United Auto Workers, di rinunciare ai posti di lavoro legati a mansioni di manutenzione e pulizia presso le fabbriche Usa. Lo rendono noto persone al corrente del progetto. La casa automobilistica di Detroit, numero uno a livello mondiale, ha chiesto alle rappresentanze sindacali dello stabilimento di Lordstown, nell’Ohio, e a quelle di almeno altri due stabilimenti Usa, di ridurre la manodopera non legata direttamente alla produzione, dicono le fonti che chiedono l’anonimato in quanto i colloqui sono tuttora in corso. In altre situazioni, questo tipo di mansioni vengono appaltate all’esterno.
L’iniziativa di Gm, che potrebbe implicare risparmi di centinaia di dollari per ogni vettura prodotta, potrebbe significare una rottura di quello che il sindacato considera un “contratto sociale”, costruito nel corso di oltre un trentennio, in base al quale i lavori di pulizia e manutenzione, meno pesanti, vengono di norma riservati ai lavoratori più anziani, che si avvicinano al pensionamento. “E’ un punto molto critico nelle trattative (per il rinnovo del contratto) quest’anno”, commenta Laurie Harbour-Felax, proprietaria della società di consulenza Harbour-Felax Group di Troy, nel Michigan. “Questi sono posti ambiti dai lavoratori più anziani, che consentono loro di portare a casa un buon salario”.
Gm ha avvicinato il sindacato con la proposta di ridurre i posti di lavoro non legati direttamente alla produzione, ha detto Mike Dunn, che guida le trattative per la sezione dell’Uaw presso lo stabilimento di Orion Township, vicino a Detroit.
In cambio, Gm offre d’investire almeno 55 milioni di dollari per la produzione della berlina Malibu e di un altro, non specificato, modello presso questo impianto. “E’ come decidere le priorità militari”, commenta Dunn. “Potremmo perdere qualche posto di lavoro, ma tuteleremo la maggioranza”.