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USA: SPLIT AL ROVESCIO IN AUMENTO, MA INEFFICACI

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Un numero sempre piu’ crescente di societa’, secondo il Wall Street Journal, sta cercando di attuare split azionari al rovescio, o accorpamenti azionari, nel tentativo di aiutare il prezzo del titolo.

Webvan Group (WBVN – Nasdaq), ad esempio, ha chiesto agli azionisti di approvare l’accorpamento 1 per 25 per ridurre il numero delle azioni non esercitate da 480 milioni a 19 milioni e sperare cosi’ che il titolo – offerto al pubblico nel 1999 a $15 – si smuova dal dollaro a cui e’ trattato dalla fine di novembre dell’anno scorso.

Tra le societa’ che pensano di attuare l’accorpamento azionario: Excite@Home (ATHM – Nasdaq), Egghead.com (EGGS– Nasdaq) e Salon Media Group (SALN – Nasdaq).

Fino al 15 giugno, secondo dati incompleti dell’Investor Responsibility Research Center, ben 25 societa’ hanno chiesto agli azionisti di approvare lo split al rovescio, contro solo 17 nell’intero 2000, e almeno 86 societa’ trattate su Nasdaq, NYSE o AMEX hanno chiesto il permesso all’accorpamento azionario.

“Una societa’ nei guai e’ una societa’ nei guai, indipendentemente da come divide le azioni”, ha commentato Greg Kyle, presidente della societa’ di ricerca Pegasus Research.

La manovra, infatti si e’ rivelata in passato inefficace per le societa’ che cercavano di evitare di essere delistate.

Secondo la National Association of Securities Dealers (NASD) dall’inizio dell’anno fino al 30 aprile 145 societa’ sono state delistate dal Nasdaq a causa del calo del prezzo a livelli inaccettabili, contro le 46 eliminate durante lo stesso periodo dell’anno scorso.
Se un titolo viene trattato per 30 giorni consecutivi al di sotto di $1 rischia di essere delistato e ha generalmente 90 giorni per migliorare.

“Gli split al rovescio possono allungare la vita della societa’, ma se questi non sono accompagnati da una ristrutturazione delle operazioni e da un nuovo finanziamento, non hanno molto senso”, ha commentato John Lewis, presidente di Gardner Lewis Asset Management.

Uno studio condotto da Prem Jain dell’universita’ Georgetown e Victor Defeo dell’universita’ della Pennsylvania tra 76 societa’ che hanno attuato l’accorpamento azionario tra il 1976 e il 1991, mostra che 20 di queste hanno cessato di esistere entro tre anni e le rimanenti hanno registrato mediamente risultati inferiori del 33% a quelli del mercato.

“Lo split al rovescio e’ un atto di disperazione”, ha aggiunto Barry Siegel, CEO di Driversshield.com che ha considerato l’azione a inizio anno, “manda il terribile segnale che la gestione ha provato di tutto per far risalire il prezzo del titolo e che niente ha funzionato”.

Alcune societa’ che hanno accorpato il proprio titolo sono sopravvissute, quali 7-Eleven (SE – Nyse), il cui split al rovescio nel maggio 2000 ha riportato il titolo da $4,19 a $20,94.

Gli analisti, pero’, sono certi che la societa’ abbia migliorato il valore del titolo riducendo il debito e migliorando gli utili.

Webvan e altri ‘penny stock’, titoli cioe’ che vengono scambiati al di sotto di $5 potrebbero avere difficolta’ a riprendersi, in quanto la SEC scoraggia gli investitori inesperti dal considerare questo tipo di azioni.

I broker di Merrill Lynch, ad esempio, non possono raccomandare titoli non valutati dagli analisti di ricerca, quali i ‘penny stock’ e nemmeno gli analisti di Goldman Sachs, che ha sottoscritto l’IPO di Webvan nel 1999, offrono rating della societa’, nemmeno mentre la divisione d’investimento bancario sta cercando di raccogliere fondi per Webvan.