NEW YORK (WSI) – Il Senato Usa, ieri sera, ha dato il via libera al tanto criticato decreto sulla cybersicurezza, detta CISA, acronimo che sta per Cybersecurity Information Sharing Act (CISA). Si tratta in pratica di una legge che garantisce l’immunità legale alle aziende tecnologiche in caso di “indicatori di cyber-minaccia”.
In pratica, i colossi IT dovranno condividere i dati dei loro utenti con il Departement of Homeland Security (DHS), e da qui i dati potranno facilmente essere comunicati verso le altre agenzie americane, National Security Agency (NSA)e FBI incluse.
L’industria tecnologica si era schierata in misura maggioritaria contro CISA, una proposta non adeguata alla gestione degli enormi database di utenti che aziende come Microsoft, Amazon, Google, Apple e Facebook si trovano a gestire sui server americani e non.
Non si sono fatte attendere le prime reazioni, tra cui quelle di Edward Snowden, il contractor americano che lavorava per la CIA, e che trasmise tonnellate di materiale segreto sui sistemi dei controlli telefonici dell’Agenzia della Sicurezza Nazionale (NSA) al Guardian e al Washington Post, che ha definito la legge come un “decreto di sorveglianza”.
Nelle intenzioni del legislatore, la norma dovrebbe aiutare il governo e le imprese private a coordinare le azioni in caso di attacco informatico. Va ricordato che la norma non è ancora legge, e prima che il presidente Barack Obama, favorevole all’iniziativa, abbia modo di firmarla gli oppositori promettono di dare battaglia fino all’ultimo.(mt)