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Usa: Pomellato inaugura negozio

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Pomellato apre un negozio a New York, Dodo a Parigi, e il fatturato del gruppo nel 2006 supererà i 110 milioni (più 9 per cento), mentre il risultato operativo si attesterà intorno ai 22 milioni. Come spiega in una conferenza stampa l’amministratore delegato Francesco Minoli, “sulla base dei risultati dei primi nove mesi di esercizio, abbiamo rispettato tutti gli obiettivi di sviluppo e internazionalizzazione e siamo in linea con il business plan che avevamo definito. Nei prossimi giorni apriremo la prima boutique Pomellato negli Stati Uniti, in Madison Avenue a New York e il primo negozio Dodo all’estero, nel cuore di Parigi”. I risultati 2006 dei singoli marchi vedranno una crescita del fatturato di Pomellato intorno al 13 per cento e al 3 per cento per Dodo. La minor crescita di Dodo è essenzialmente da attribuire alla “pulizia” effettuata sul mercato parallelo. Il fatturato 2006 della controllata Pomellato Usa vedrà una crescita intorno al 40 per cento rispetto all’anno precedente. I risultati negli Stati Uniti sono la conseguenza di una sempre più forte partnership con Bergdorf e Bloomingdale, dell’apertura di un’importante relazione commerciale con Neiman Marcus e della prossima apertura del negozio di New York. Continua inoltre il programma di implementazione dei punti vendita attraverso la rete di concessionari, che sono saliti a 25. A fine 2006 i negozi Pomellato saranno complessivamente 34, di cui nove Dodo. E’ da segnalare, inoltre, l’apertura in questi giorni di un corner Pomellato a Le Bon Marché a Parigi e l’ormai consolidata presenza del corner Dodo nella rinnovata Rinascente di Milano. Intanto, continua l’impegno nella lotta alla contraffazione da parte del gruppo Pomellato: il Tribunale di Milano, il Tribunale di Trieste e il Tribunale di Vigevano hanno, infatti, emesso recentemente quattro sentenze penali (due a Milano, una a Trieste e una a Vigevano) grazie alle quali sono condannate otto persone per contraffazione e ricettazione di gioielli Pomellato. Le sentenze, come si ricorda in una nota, rappresentano solo l’ultimo successo di una strategia avviata fin dal 2003 dalla società di gioielli milanese. Le contromisure adottate dall’azienda sono sia di carattere preventivo – come il deposito in 70 Paesi dei marchi e dei modelli Pomellato e Dodo e l’introduzione di un codice anticontraffazione che consente la tracciabilità in tutto il percorso commerciale, sia di carattere repressivo, come la costituzione di un’unità investigativa all’interno dell’azienda che porta all’esercizio di azioni civili e penali nei confronti di dettaglianti, grossisti e produttori su tutto il territorio nazionale.