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Usa: Pil in rialzo +1,8% nel primo trimestre, sopra le stime

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New York – Il Prodotto Interno Lordo Usa – un dato che rappresenta il valore totale di tutti i beni e servizi prodotti e venduti nel Paese – nel primo trimestre di quest’anno ha registrato un’espansione pari all’1,8% (tasso annualizzato), facendo meglio delle previsioni. La crescita economica nel periodo precedente e’ stata confermata al +3,1%. Nel 2010 recuperate in toto le perdite dell’anno prima.

Il dato preliminare, comunicato dal Dipartimento del Commercio, si confronta con le stime per un incremento dell’1,7%. Il merito dell’incremento va agli investimenti aziendali e alle spese al consumo, che rappresentano il 70% della maggiore economia al mondo. Spese che dalla fine dell’anno scorso all’inizio del 2011 non sono pero’ state altrettanto buone, per via di un forte rincaro dei prezzi energetici e alimentari.

Il Deflatore – ovvero l’indice dei prezzi di tutti i beni e i servizi nuovi prodotti internamente – e’ invece risultato in progresso dell’1,9%. In questo caso la cifra si e’ rilevata inferiore alle attese, che erano per una variazione positiva del 2,4%. Nel quarto trimestre registrato un incremento dello 0,4%.

Il rincaro dei prezzi della benzina ai massimi dal 2008 ha spinto molti americani a limitare le spese dopo che i tre mesi precedente erano tornati a mettere mano al portafoglio con una certa disinvoltura in occasione delle festivita’ di fine anno in particolare.

Per continuare ad alimentare un’accelerazione della ripresa la Federal Reserve ha annunciato che portera’ a termine il piano di allentamento monetario straordinario che prevede l’acquisto di $600 miliardi di titoli di stato a lunga scadenza. La data prefissata fin da novembre 2010 per la conclusione di tali misure e’ il 30 giugno.

Societa’ come United Parcel Service (UPS) stanno pero’ traendo beneficio da un incremento degli investimenti aziendali e un ribilanciamento dei livelli dell’offerta.

“Il 2011 e’ partito con il piede sbagliato”, dice a Bloomberg Ryan Sweet, senior economist di Moody’s Analytics, aggiungendo che “i dati deludenti non avranno lunga durata e la ripresa registrera’ un’accelerazione nella parte restante dell’anno”.

L’incremento fiacco del PIL nei primi tre mesi dell’anno spiega come mai la Federal Reserve abbia deciso ieri di rivedere al ribasso le stime sulla crescita del 2011, a 3,1-3,3% dall’espansione di 3,4-3,9% delle previsioni fatte in gennaio.