New Yok – Nel secondo trimestre del 2012, il prodotto interno lordo degli Stati Uniti ha messo a segno un rialzo +1,5%. Gli analisti interpellati da Briefing avevano previsto un rallentamento a +1,2%, rispetto al +2% del primo trimestre (dato rivisto al rialzo dal +1,9% inizialmente reso noto). Le attese degli economisti di Bloomberg, in media, erano per un incremento +1,4%.
Il dato appena comunicato è quello preliminare, a cui seguiranno due successive revisioni. Il rallentamento nella crescita dell’economia americana era ampiamente atteso. A frenare il rialzo, è stato soprattutto l’indebolimento della spesa dei consumatori e di quella delle aziende, che è avvenuta a un tasso inferiore rispetto ai tre mesi precedenti.
Le spese dei consumatori – che incidono sul Pil americano per il 70% – sono salite infatti +1,5%, rispetto al +2,4% del primo trimestre. Gli investimenti aziendali in strutture non residenziali sono cresciuti +5,3%, contro il +7,5% del primo trimestre.
Guardando ad altre componenti del dato, le spese del governo sono scese -1,4%; le esportazioni sono salite +5,3%, mentre le importazioni +6%. L’inflazione, misurata dall’indice dei prezzi al consumo PCE è scesa all’1,6% dal 2,4%. Escluse le componenti più volatili rappresentate dai beni alimentari ed energetici, l’inflazione ha segnato +1,8%, rispetto a +1,9% del primo trimestre.
I redditi disponibili su base reale sono aumentati +2,3%, mentre il tasso di risparmi è salito +4%.
Il dato sul Pil mette in rilievo l’impatto che la crisi globale sta esercitando sulle tasche dei consumatori. “Stiamo iniziando il secondo semestre in modo non proprio positivo – aveva commentato prima della pubblicazione del dato Michael Hanson, economista senior della divisione Usa di Bank of America – L’economia sta rallentando in modo notevole. Considerati i rischi, è improbabile che la Fed rimarrà con le mani in mano nel resto dell’anno”.
Intanto il dipartimento del Commercio Usa ha rivisto al rialzo anche il dato sul Pil relativo al quarto trimestre del 2011, a +4,1%; si tratta della migliore performance in quasi sei anni (inizialmente il dato era stato comunicato a +3%). Tale trend mette però in evidenza anche quanto sia stato marcato il rallentamento nel primo semestre del 2012.