Società

Usa: persi 131 mila posti, al 9.5% la disoccupazione

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Nel mese di luglio l’occupazione nel settore non agricolo negli Stati Uniti e’ calata di 131 mila unita’, con il dato che si e’ rivelato piu’ alto delle stime. Il tasso di disoccupazione si e’ attestato al 9.5%, invariato rispetto al mese precedente, meglio delle previsioni dello 0.1% restando dunque il livello percentuale piu’ basso dal luglio 2009. Rivisto il risultato di giugno a -221 mila da -125 mila unita’.

I dati sono stati resi noti dal Dipartimento del Lavoro.

Si tratta, per il 2010, del secondo stop alla creazione di nuovi posti. Il dato e’ legato alla perdita di 143 mila posti legati al censimento Usa. Il settore servizi ne ha guadagnati 38 mila, quello retail +7 mila. Prosegue la ripresa del comparto manifatturierio (anche grazie all’industria auto) con +36 mila dopo il +13 di giugno. Giu’ di 11 mila posti il settore costruzioni.

In ripresa invece il settore privato (anche se meno di quanto voluto dal mercato). Nel mese di riferimento sono stati creati 71.000 posti contro gli 83.000 mila attesi. Il dato si confronta con quello di giugno, rivisto a +31.000 da +83 mila.

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Per luglio, le stime degli economisti erano per una flessione di 83 mila posti di lavoro, mentre il tasso di disoccupazione era previsto in rialzo al 9.6%.

Gli stipendi medi all’ora sono risultati in rialzo dello 0.2% rispetto al mese precedente contro un atteso +0.1%. Il dato di giugno e’ stato di un calo dello 0.1%. Le ore di lavoro settimanali sono state in media pari a 34.2 da 34.1 di giugno.

“Uno degli aspetti piu’ importanti e’ che il settore privato sta tornado moderatamente a fare assunzioni”, ha detto a Bloomberg Aaron Smith, economista di Economy.com per Moody’s. Allo stesso tempo pero’, ha precisato l’esperto, “questa crescita e’ insufficiente per abbassare il tasso di disoccupazione”.