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USA: PER M&A E’ MEGLIO L’EUROPA

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Negli ultimi anni le societa’ europee hanno inseguito la crescita economica americana lanciandosi in una serie di acquisizioni oltreoceano; ora sembra giunto il turno delle societa’ americane a espandersi nella direzione opposta.

La decisione di Schlumberger (SLB – Nyse) di acquistare la societa’ francese di tecnologia dell’informazione Sema (SEMA – Nasdaq) per 5,62 miliardi di euro e’ infatti rappresentativa dell’accresciuta attivita’ di fusione e acquisizione attraverso l’Atlantico.

Per quest’anno ci si aspetta un ridotto numero di fusioni e acquisizioni globali e quelle che verranno portate a compimento dovrebbero coinvolgere probabilmente piu’ societa’ europee, o almeno avere come obiettivo societa’ europeee.

Il rallentamento dell’economia USA e l’attuale crescita delle fortune europee potrebbe infatti aumentare la tendenza e portare un ulteriore incremento alla moneta unica.

L’anno scorso le societa’ europee hanno acquistato 453 aziende americane, il 20% in piu’ del 1999 con l’attivita’ di M&A in aumento del 16,5% negli USA, ma in calo del 20% in Europa.

Secondo dati di Thomson Financial Securities oltre $356 miliardi, pari al 20% di tutti gli accordi annunciati negli USA hanno avuto nel 2000 un acquirente straniero.

Il flusso di denaro proveniente da aziende europee verso gli Stati Uniti e’ stato anche uno dei fattori che ha aiutato l’aumento del dollaro e il calo dell’euro.

Secondo uno studio di BNP Paribas, a dicembre per la prima volta in oltre un anno il flusso di liquidita’ proveniente da acquisizioni ha favorito l’euro contro la moneta americana. Si e’ assistito infatti all’acquisto per $6,9 miliardi della divisione Knoll Pharmaceuticals di BASF (BF) da parte dell’americana Abbott Laboratories (ABT).

Sembra inoltre che il flusso di denaro di gennaio e della prima parte di febbraio rimanga positiva nei confronti dell’euro. BNP Paribas prevede che la riduzione del flusso di moneta europea verso gli Stati Uniti favorira’ cosi’ l’euro.

“Le societa’ vogliono acquistare dove c’e’ crescita”, ha commentato Heino Teschmacher di UBS Warburg; “dove c’e’ crescita, pero’ ci sono anche valutazioni alte. Quindi si deve prevedere un rafforzamento della moneta non solo per l’accresciuta domanda, ma anche per l’aumento della fiducia sull’economia in generale”.

Quest’anno le fusioni o le acquisizioni dovrebbero presentare un premio inferiore rispetto al passato.

L’anno scorso Terra Networks ha offerto il 58% in piu’ del prezzo azionario di Lycos e Unilever il 44% in piu’ per Bestfoods, ma ora Schneider Electric e Lafarge hanno accettato di pagare un premio inferiore al 20% rispettivamente per Legrand e Blue Circle Industries.

BNP Paribas ritiene che anche la riduzione dell’attivita’ di M&A possa essere positva per l’euro poiche’ pone l’attenzione di nuovo sul flusso di portafoglio e specialmente sul flusso di obbligazioni.

Gli investitori si focalizzeanno infatti sul mercato dei bond governativi dove i tassi d’interesse stanno favorendo l’euro sopra il dollaro.

La moneta unica, quindi dovrebbe continuare a rafforzarsi e potrebbe, secondo BNP Paribas passare dagli attuali $0,92 a $1,05 nei prossimi sei mesi.