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Usa, oltre la metà degli eletti al Congresso sono milionari. Il paragone con l’Italia

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NEW YORK (WSI) – La notizia fa il giro delle TV americane. Il Congresso Usa non ha mai avuto tanti milionari nella sua storia. E, qualcuno fa notare, si tratta del Congresso reputato più improduttivo e meno popolare di sempre, stando ai sondaggi.

Eppure la realtà dei numeri parla chiaro: almeno 268 dei 534 membri del 13esimo Congresso americano hanno un patrimonio netto pari o superiore alla soglia di $1 milione. I dati sono stati riportati dal Center for Responsive Politics, e sono relativi al 2012.

La domanda è la seguente, soprattutto se paragoniamo la realtà degli Stati Uniti con quella dell’Italia. La cifra da $1 milione corrisponde a 735.000 euro. Chi sono più ricchi, i parlamentari Usa o quelli italiani?

Difficile da dire. In Italia si era deciso appunto di contrastare l’opacità della Casta con un’operazione di trasparenza, ma l’anno scorso solo 224 parlamentari su 945 -cioè uno su quattro – sono stati disposti ad alzare il velo sui loro patrimoni e redditi, accettando che fossero pubblicati online sul sito di Camera e Senato.

Per l’esattezza si è trattato di 139 membri del Pd, 42 del Pdl, 4 della Lega Nord, 12 dell’Idv, 8 dell’Udc, 5 di Fli e i restanti del Gruppo Misto.

Tornando all’America, nel 2012 il patrimonio netto medio è stato pari a $1.008.767, contro i $966.000 del 2011. Questo dato corrisponde ad un aumento del patrimonio netto medio per tutti i membri, di +5,8%.

Nello specifico, il patrimonio netto per i Repubblicani e i Democratici è salito rispettivamente del 10,3% e dell’11,6%.

Al Senato, si è registrato un incremento del patrimonio netto complessivo pari a +10,8%, per un valore di $2,5 milioni, a quota $2,794 milioni.

Per i Repubblicani del Senato, il patrimonio netto medio è salito a $2,9 milioni da $2,5 milioni, per i senatori Democratici è stato segnalato invece un calo a $1,7 milioni da $2,4 milioni.

Tale calo può essere spiegato, in parte, dal fatto che sono venuti a mancare alcuni senatori Paperon de’ Paperoni.

John Kerry, ad esempio, ora Segretario di Stato, era il membro più ricco del Senato nel 2011, con un patrimonio netto di $248 milioni. Il senatore Frank Lautenberg, prima della sua morte l’anno scorso, contava ricchezze per $87,5 milioni. Questo, in riferimento solo al Senato.

Guardando oggi al Congresso nel suo complesso, il repubblicano Darrell Issa, presidente dell’House Oversight Committee – Commisione supervisione della Camera, si conferma il membro più ricco del Congresso, con un patrimonio netto di 464 milioni dollari nel 2012, superato poi dal collega Repubblicano Michael McCaul che vanta un patrimonio netto di $500,6 milioni, sceso poi nel 2012 a $143,1 milioni.

Tuttavia, anche se si registra un numero record nella storia di membri milionari nel Congresso e il loro patrimonio netto medio – dunque per persona – è il più alto di tutti i tempi, la ricchezza totale netta per tutti i legislatori nel 2012 in realtà è scesa a $3,9 miliardi dollari, dai $4,2 miliardi del 2011.

Il punto, però, è che il 113 ° Congresso degli Stati Uniti (2013-2014), stando a quanto riportato dal Pew Research Center a dicembre, è stato quello meno produttivo nel suo primo anno. Inoltre è addirittura ritenuto il meno popolare di tutti i tempi, con un indice di gradimento di appena il 9%.

Tutte cifre che fanno riflettere. Ma anche in Italia ci si lamenta – e certo non senza ragioni – della classe politica, la si considera troppo ricca ed esageratamente lontana dalla gente comune.

Detto questo, se si cerca il paese numero uno al mondo per la sua Casta d’oro, prima di arrivare a Roma o a Washington o alle altre capitali del mondo sviluppato, bisogna andare a Pechino, ultima trincea del comunismo.

I 50 parlamentari più ricchi d’America mettono insieme un patrimonio di un miliardo e 200 milioni di euro, deposito di monete degno di Paperon de’ Paperoni: cifre astronomiche, che però impallidiscono se paragonate al salvadanaio dei 50 delegati più ricchi del Congresso Nazionale del Popolo, il Parlamento cinese.

I primi 50 rappresentanti del popolo comunista, infatti, mettono insieme un patrimonio di 73 miliardi di euro. Come già sottolineato, il membro del Congresso californiano Darrell Issa, tra i politici più ricchi d’America, «vale» 275 milioni di euro, da noi Silvio Berlusconi, da sempre considerato il più ricco – fino a prima di essere sbattuto fuori dal Senato – ne ha dichiarati 35 milioni l’anno o qualcosa in più.

Ma il magnate cinese Zong Qinhou, dispone di una ricchezza di ben 14 miliardi e mezzo di euro, grazie all’impero delle bevande Hangzhou Wahaha.

Ad ogni modo, l’Italia si conferma pur sempre il paese del bengodi per i politici.

L’Economist ha pubblicato un’analisi in cui ha comparato lo stipendio della classe politica rispetto alla ricchezza del Paese.

Cosa ne viene fuori? che quello dei politici italiani è ben 6 volte superiore il Pil pro capite, in Germania è il 2,5, in Francia il 2. Primi in Europa e noni nella Top ten nel Mondo, in compagnia di Stati poveri o corrotti. Appunto.