
New York – Dagli ultimi report si presume che gli Stati Uniti abbiano offerto a Israele delle armi avanzate come bombe con carica esplosiva perforante e aerei di rifornimento, ricevendo in cambio la promessa di posticipare un attacco nei siti nucleari iraniani fino al 2013.
Lo riporta l’agenzia di stampa israeliana Maariv. Il presidente Usa Obama ha fatto la sua offerta durante l’incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu svoltosi a Washington DC lunedi’ scorso. La Casa Bianca ha smentito l’indiscrezione.
Obama ha detto che per risolvere la crisi nucleare iraniana preferisce la soluzione diplomatica – che preveda sanzioni dure, come quelle gia’ imposte, e continue pressioni internazionali. Secondo il capo di stato americano non c’e’ fretta e non e’ obbligatorio prendere una decisione entro le prossime settimane o mesi.
Se vuole lanciare un raid aereo in Iran, Israele ha bisogno di tutto l’aiuto possibile, visto che gli impianti fortificati della Repubblica Islamica sono difficili da raggiungere, da scovare e da colpire.
Gli aerei dovranno inoltre volare oltre 1.000 miglia all’andata, effettuare un rifornimento in volo, superare indenni lo spazio aereo siriano (che e’ considerata la via migliore per raggiungere i cieli di Iran) e attaccare almeno quattro centrali nucleari sottoterra con circa 100 velivoli a disposizione. Un’impresa particolarmente ostica.
Per farlo si prevede che Israele optera’ per utilizzare i caccia bombardieri 100 F-15, ognuno armato con una bomba con carica a cava (ovvero in grado di perforare fortificazioni) e gli F16 per i rifornimenti di carburante. Al momento Tel Aviv e’ munita di soli 30 bombe perforanti con segnalatore laser.