Gli Stati Uniti potrebbero aver perso 824 mila posti di lavoro nel periodo compreso tra aprile 2008 e marzo 2009, ovvero in piena recessione.
Tale cifra, che dovrebbe venire fuori venerdi’ quando il governo pubblichera’ le cifre riviste del periodo sopra citato, insieme al rapporto mensile sull’occupazione, evidenzierebbe che lo stato di salute del mercato del lavoro era molto peggiore di quello che era dato sapere allora.
La pubblicazione della revisione avviene ogni anno in febbraio, ma questa volta gli 854 mila posti persi rappresentano il dato peggiore degli ultimi 18 anni.
Di solito la maggior parte dei posti creati dalle societa’ appena nate viene controbilanciato dai licenziamenti delle aziende costrette a chiudere i battenti. In questo caso la pesante revisione al ribasso e’ dovuta al crescente numero di chiusure di attivita’.
Un altro dato interessante e’ che dal boom del 2003, gli Stati Uniti hanno creato appena otto milioni di posti, per poi bruciarli tutti nel corso della recessione.
A questo punto viene messa in dubbio anche la credibilita’ e affidabilita’ del report. Tuttavia il governo sostiene che i calcoli sono sempre stati relativamente stabili.
Ebbene, cosi’ e’ sempre stato da quando e’ stato introdotto il nuovo modello di calcolo nel 2000. Ma questo non si puo’ dire per i numeri che verranno resi noti venerdi’.
Vediamo nel dettaglio i margini di errore degli anni passati: nel 2000 (+4% di differenza), +1% nel 2001, 2003 e 2005, +2% nel 2004, -2% nel 2002 e 2007 e +6% nel 2006. Nel 2008 -6%.
Viene spontaneo chiedersi quale e di che dimensioni sia stato l’errore di valutazione da aprile 2009 in avanti. Per saperlo bisognera’ aspettare febbraio 2011.