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Usa: “Numero F-35 acquistati dall’Italia non verrà ridotto”

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NEW YORK (WSI) – L’Italia potrebbe “rallentare” l’acquisizione degli F-35, ma non avrebbe “alcun interesse a ridurne il numero”. E’ l’opinione dell’ambasciatore americano in Italia, John Phillips, che non crede che – in clima di spending review – possa esserne dimezzata la fornitura.

“Noi abbiamo degli accordi con l’esercito italiano e si è detto che si andrà avanti, forse si dovrà rallentare l’acquisizione, ma non credo ci sia alcun interesse nel ridurne il numero”, ha detto l’ambasciatore nella registrazione della trasmissione ‘2Next’, condotta da Annalisa Bruchi e in onda martedì in seconda serata su Rai 2. “Perchè tra 10 o 15 anni si rimarrebbe senza questi aerei e l’Italia svolge un ruolo molto importante nella difesa dei territori: guardiamo che cosa è successo in posti caldi come la Libia, l’Afghanistan, il Libano o l’Iraq”, ha aggiunto il diplomatico Usa.

“L’Italia ha una posizione strategica e ha bisogno di una capacità per poter affrontare tutte queste situazioni – ha sottolineato Phillips – siamo stati grandi partner, Italia e America insieme: però abbiamo bisogno degli investimenti militari e delle apparecchiature, per gestire tutto questo in futuro. E’ importantissimo”.

Phillips ha ricordato di aver discusso il dossier con Barack Obama durante la recente visita a Roma del presidente degli Stati Uniti. “L’F-35, per quanto riguarda gli aerei del futuro, è stato costruito da diversi Paesi, compresa l’Italia, ed è un’operazione congiunta”, ha sottolineato il diplomatico. “Sono i caccia che sostituiranno quelli esistenti nei prossimi 10/15/20 anni – ha insistito Phillips – e l’Italia deve guardare a quale tipo di apparecchiatura militare avrà tra 15-20 anni, soprattutto adesso che la questione della sicurezza diventa un problema, come abbiamo in Ucraina.

L’Europa e gli Stati Uniti devono svolgere il loro ruolo per avere una difesa solida. Posticipare questa decisione significa che tra 10 o 15 anni non si potrà partecipare alle decisioni degli altri Paesi europei…”

È necessario che l’Europa trovi un piano per rendersi “indipendente” a livello energetico, soprattutto dalla Russia, nei prossimi cinque o sei anni. Lo ha sottolineato sempre l’ambasciatore, commentando la situazione in Ucraina l’ambasciatore americano in Italia.

“Vedremo come si svolgeranno gli avvenimenti, che sono molto preoccupanti in Ucraina in questo momento: la Russia che minaccia di utilizzare l’energia come arma e ritirare il gas dai Paesi dell’Europa orientale e occidentale e dall’Ucraina, è una sfida molto seria”, ha detto l’ambasciatore, “Penso che sia un campanello d’allarme: non si può fare affidamento su un Paese che utilizza l’energia come strumento per forzare decisioni politiche su altri Paesi. L’Europa deve sviluppare un piano per fare in modo di rendersi indipendente dall’energia, soprattutto dalla Russia, nei prossimi cinque o sei anni. Questa questione potrebbe riemergere di nuovo ma ci sono i modi per farlo”.

“Lo siamo già…”, ha poi risposto Phillips alla domanda se gli Stati Uniti potessero diventare fornitori energetici del Vecchio Continente, “E’ un mercato flessibile, dobbiamo trovare un piano insieme. L’America sicuramente capisce che bisogna partecipare per rendere gli americani e gli europei indipendenti da posti instabili come la Russia: abbiamo tutti imparato una lezione, dobbiamo collaborare per trovare questo piano. Ci vorrà tempo, però”.
(TMNews)