L’economia USA e’ in fase di ripresa. Ne e’ convinta
Lynn Reaser, capo economista e senior market strategist di Banc of America Capital Management. L’abbiamo intervistata.
Wall Street Italia: Alcuni analisti ritengono che l’economia americana si trovi nel mezzo di una recessione a doppio minimo, teoria sposata, tra gli altri, dal guru di Morgan Stanley Steven Roach. Lei che cosa ne pensa?
Lynn Reaser: I fondamentali mostrano che l’economia americana sta si’ rallentando, ma gode ancora di una crescita positiva. Il settore manifatturiero e’ in espansione. Nonostante a luglio l’indice ISM (che misura il livello di attivita’ nel settore manifatturiero, ndr) sia risultato in calo, e’ rimasto al di sopra di quota 50, quindi per la maggior parte delle industrie il risultato e’ piu’ positivo che negativo.
Le attuali forze economiche – cioe’ la politica espansiva a livello monetario e fiscale, la debolezza del dollaro, gli alti prezzi delle case e il calo delle scorte – sono tutte a supporto di una crescita come minimo modesta nei prossimi due trimestri, e probabilmente migliore dell’ultima registrata. Naturalmente un rischio di recessione a doppio minimo esiste, ma si tratta di un’eventualita’ remota.
WSI: Lunedi’ il vicepresidente USA, Dick Cheney, ha dichiarato che quella di un attacco all’Iraq e’ una possibilita’ concreta. Quali sarebbero le ripercussioni sulla ripresa economica di una nuova guerra Stati Uniti-Iraq?
Reaser: Se gli Usa dovessero davvero attaccare l’Iraq, l’effetto iniziale sull’economia sarebbe negativo, con il prezzo del petrolio in aumento e un calo della fiducia. Tuttavia, se l’attacco dovesse avere successo e l’ attuale regime venisse rovesciato, il greggio probabilmente piomberebbe a $20 al barile, perche’ le Nazioni Unite consentirebbero all’Iraq di riprendere ad esportare.
WSI: Il tasso di disoccupazione USA e’ del 5,9%. Quando pensa che le aziende torneranno ad assumere in modo sostenuto?
Reaser: Le societa’ stanno lentamente ricominciando ad assumere. Ma il tasso di crescita delle assunzioni non aumenta nella stessa misura della forza lavoro. Credo che solo a partire dal 2003, forse anche dal 2004, vedremo il tasso di disoccupazione iniziare a diminuire.
WSI: Ad agosto la fiducia dei consumatori ha registrato un nuovo calo, il terzo consecutivo. Ritiene che la crisi del mercato azionario abbia determinato un ‘effetto ricchezza’ sulla propensione al consumo?
Reaser: Il crollo dei mercati ha sicuramente avuto un effetto notevole sulla spesa dei consumatori. L’aumento dei prezzi delle case, tuttavia, ha controbilanciato gran parte delle perdite dell’azionario, consentendo ai consumi di crescere, seppure in misura limitata. Sara’ interessante vedere come andra’ il dato rivisto sulla fiducia dei consumatori dell’Universita’ del Michigan. I risultati preliminari indicano che ad agosto la fiducia si e’ assestata.
WSI: Secondo molti osservatori di mercato, la politica dei bassi tassi di interesse non sembra essersi rivelata particolarmente efficace per rilanciare l’economia USA. Quali strategie dovrebbero adottare i responsabili delle politiche economiche?
Reaser: Al contrario, i bassi tassi di interesse hanno aiutato l’economia in modo molto significativo, aiutandola anche a superare lo shock dell’11 settembre. L’industria automobilistica, per esempio, e’ riuscita a rimanere forte grazie ai prestiti a tasso zero. La politica monetaria ha poi sostenuto notevolmente il mercato immobiliare, attraverso le attivita’ di rifinanziamento dei mutui.
WSI: Esiste un rischio deflazione?
Reaser: C’e’, in un certo senso, un rischio deflazione, ma e’ poco verosimile considerato l’attuale politica monetaria. Inflazione e deflazione sono un fenomeno monetario, e l’offerta di valuta negli USA e’ cresciuta in modo molto rapido negli ultimi tre mesi, ad un tasso annualizzato del 12%. Questo tipo di politica non e’ compatibile con scenari deflazionistici.
WSI: Parliamo del sistema creditizio. Ritiene possibile uno scenario di credit crunch (rischio sistemico di restrizione creditizia)?
Reaser: Al momento non c’e’ alcun credit crunch nell’economia USA. A luglio molte societa’ con problemi finanziari hanno avuto difficolta’ a raccogliere capitali in prestito: le emissioni di corporate bond, soprattutto da parte di aziende appartenenti ai settori con alti livelli di rischio (energetici e tlc), lo scorso mese sono praticamente cessate. In realta’ gli investitori sono diventati molto selettivi. Le societa’ con i rischi piu’ elevati sono state scartate, ma altre sono riuscite a raccogliere capitale, sia attraverso il mercato finanziario che attraverso il sistema bancario. Le banche stanno ancora continuando a concedere crediti, come mostra anche l’ultima relazione della Federal Reserve.
WSI: Alcuni analisti ritengono che il mercato finanziario stia soffrendo di una scarsezza di liquidita’. E’ d’accordo?
Reaser: Non c’e’ carenza di liquidita’. L’offerta di moneta sta crescendo molto rapidamente. Il denaro e’ solo passato da un settore ad un altro: nel mercato del reddito fisso gli investitori hanno portato il rendimento sui titoli di Stato ai livelli piu’ bassi degli ultimi decenni. Anche nel mercato immobiliare c’e’ una grossa quantita’ di capitali. Quello a cui stiamo assistendo e’ quindi un cambiamento nell’allocazione delle attivita’, non una scarsezza di liquidita’.
WSI: Il mercato immobiliare sta registrando un momento d’oro, e secondo alcuni si tratta della prossima bolla speculativa. Che cosa ne pensa?
Reaser: Il rischio di una bolla c’e’, ma al momento cio’ non costituisce una reale preoccupazione. I risparmiatori continuano ad investire nel comparto, ma i prezzi delle case non si stanno muovendo ad un ritmo che suggerisca il crearsi di una nuova bolla, in quanto sono aumentati solo del 7% su base annua. Alcune aree mostrano un incremento molto piu’ ampio, e potrebbero assistere a qualche declino nel livello dei prezzi. In generale vedremo una moderazione del tasso di crescita dei prezzi, ma non a un crollo o a un processo di deflazionamento della bolla.
WSI: Ritiene che ai prezzi correnti le azioni siano sottovalutate? E quali sono i titoli, o i settori, che registreranno le migliori performance?
Reaser: In base a diverse valutazioni, credo che in generale i prezzi delle azioni rappresentino una situazione sottovalutata.
Ritengo che molti titoli faranno meglio il prossimo anno. Indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda, vedremo buone performance in particolare tra le blue chip: Intel, Dell e Microsoft per i tecnologici, 3M e General Electric per i ‘basic material’, Pfizer e Eli Lilly per il settore farmaceutico. Molte delle blue chip che hanno sofferto nell’ultima fase ribassista saranno buoni investimenti sul lungo termine.
WSI: Il rally dei titoli di Stato e’ destinato a continuare?
Reaser: In termini di prezzi il mercato dei Treasury e’ vicino ai massimi. Considerando il miglioramento dell’economia e del mercato azionario, ci sara’ un progressivo passaggio dai titoli di Stato al mercato azionario e a quello dei corporate bond, inclusi quelli che hanno visto il proprio risk premium aumentare sostanzialmente negli ultimi 3-4 mesi.
WSI: Il dipartimento del Tesoro sta abbandonando la politica a sostegno del dollaro forte?
Reaser: E’ il mercato che deve determinare il valore del dollaro. Per questo motivo il Tesoro si e’ astenuto dall’intervenire sul mercato delle valute o dall’influenzare il cambio attraverso commenti pubblici. L’amministrazione Bush ha cercato di instaurare una politica funzionale ad un’economia solida, e cio’ puo’ portare ad una valuta relativamente forte nel lungo periodo.
WSI: Ritiene che il presidente USA si stia dimostrando all’altezza del proprio compito per quanto riguarda l’economia?
Reaser: Fino ad oggi, l’amministrazione Bush ha approvato tagli alle tasse per assecondare la crescita economica, sostenendo una politica monetaria di contenimento inflazionistico. Per quanto riguarda gli scambi internazionali, sono state adottate alcune misure protezionistiche, in netto contrasto con gli sforzi per promuovere il libero scambio in America Latina. In generale direi che l’amministrazione Bush, cosi’ come la Fed, ha scarsa capacita’ ad “armonizzare” l’economia.
*Americo Pietropaolo e’ analista finanziario di Wall Street Italia