L’economia statunitense ha di fronte a sé quasi sicuramente la prospettiva di una recessione, come conseguenza della crisi che ha investito il segmento subprime (ad alto rischio) dei mutui immobiliari. Lo afferma in un report un analista di Merrill Lynch, David Rosenberg, secondo il quale la fissazione di standard creditizi più rigidi in questo settore provocherà un ribasso medio dei prezzi delle abitazioni nell’ordine del 10 per cento, con effetti nefasti sull’economia. Nella sua nota agli investitori, Rosenberg rileva che le vicende che hanno interessato il credito subprime (quello concesso alla clientela più rischiosa, a tassi maggiorati) avranno inevitabili ripercussioni anche sulla spesa edilizia e sulla crescita dei consumi complessivi. Questo significa, rileva ancora l’analista, che il tasso di disoccupazione è destinato a salire sopra il 5 per cento entro fine anno e che esiste quasi il 100 per cento di possibilità che l’economia statunitense finisca appunto in fase recessiva, secondo quanto già anticipato di recente dall’ex presidente della Fed, Alan Greenspan. Tutto questo, aggiunge Rosenberg, a meno che la Federal Reserve non decida di tagliare il costo del denaro di un punto percentuale. Società che operano nel segmento dei mutui subprime come New Century Financial rischiano di fallire, mentre il numero dei clienti che non hanno pagato la rata di mutuo è salito ai massimi da quattro anni a questa parte. Più di venti operatori del settore hanno cessato l’attività, oppure sono alla ricerca di un compratore da inizio anno. In conclusione, la caduta del mercato immobiliare potrebbe comportare una riduzione di circa mezzo punto percentuale del Pil Usa.
Se vuoi aggiornamenti su Usa: Merrill Lynch, mutui verso recessione inserisci la tua email nel box qui sotto:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Emergono le prime crepe nei conti delle banche Usa. Se entrate e utili continuano a battere le attese, i margini da interesse (per colpa della FED) iniziano a segnare il passo
Sotto i riflettori oggi JP Morgan Chase, Citigroup e Wells Fargo, mentre Goldman Sachs, Bank of America e Morgan Stanley scenderanno in campo la prossima settimana.
Per chi non ha ancora avuto modo di sottoscriverlo, si apre dunque una nuova finestra tra il 6 e il 10 maggio (fino alle ore 13), salvo chiusura anticipata. Tutto quello che c’è da sapere