Da una ricerca condotta fra circa 47 economisti e’ emerso che oltre il 90% degli interpellati prevede che negli Stati Uniti la recessione terminera’ alla fine di quest’anno, anche se la ripresa potrebbe essere incostante.
Il sondaggio a cura della National Association for Business Economics verra’ pubblicato oggi e generalmente le previsioni in esso contenute rispecchiano quelle del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, e dei suoi colleghi.
Circa il 74% degli intervistati prevede che la recessione, iniziata nel dicembre 2007 e la piu’ lunga dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi, si concludera’ gia’ nel terzo trimestre. Un altro 19% scommette invece che bisognera’ aspettare gli ultimi tre mesi dell’anno per vedere un’inversione di rotta, mentre solo il 7% ritiene che la recessione terminera’ nel primo trimestre del 2010.
“Sebbene il tono generale sia ancora debole, stanno emergendo dei segnali che indicano che l’economia si sta stabilizzando”, ha osservato il presidente della NABE, Chris Varvares. “Probabilmente la ripresa economica sara’ decisamente piu’ moderata di quelle che solitamente seguono un periodo di forti ribassi”.
Una delle principali cause della recessione e’ stata la crisi finanziaria, esplosa lo scorso autunno. Gli economisti ritengono che quando giunge dopo una crisi finanziara la ripresa tende ad essere piu’ lenta del solito.
Anche durante il periodo di ripresa economica, il tasso di disoccupazione e’ destinato a salire ancora quest’anno, stando alle previsioni della NABE. Le aziende, infatti, torneranno ad assumere solo quando avranno la certezza che la ripresa economica sara’ sostenibile.
Con il tasso di disoccupazione in crescita e’ molto probabile che i consumatori, ingranaggio fondamentale della macchina economica statunitense, manterranno un approccio cauto e di conseguenza la ripresa sara’ tiepida.
Considerando l’impatto che la recessione ha avuto sul benessere delle famiglie, colpendo in particolare il valore delle case e il portafoglio investimenti, i consumatori per un po’ di tempo non saranno troppo propensi a mettere mano al portafogli.
Il 71% degli economisti interpellati ritiene che per almeno i prossimi cinque anni i consumatori statunitensi adotteranno una filosofia piu’ improntata al risparmio. Il tasso di risparmio delle famiglie americane e’ salito al 4,2% nel mese di marzo. Si e’ trattata della prima volta in dieci anni che il tasso si e’ assestato sopra la quota del 4% per tre mesi consecutivi.
Anche se gli economisti ritengono che il Paese uscira’ dalla fase di recessione alla fine dell’anno, al contempo sono convinti che la performance economica generale sara’ negativa. L’economia dovrebbe subire una contrazione del 2,8% quest’anno, stando alle stime degli analisti. La previsione risulta inferiore a quella dello scorso febbraio (pari al -1,9%). Se le stime dovessero venire confermate, si tratterebbe del peggiore risultato annuale dal 1946, quando l’attivita’ economica ha registrato una flessione dell’11%.