Un periodo di “prolungata debolezza” dovuta a consumatori che si guardano bene dall’aprire il portafogli e darsi alle spese. Non ha dubbi Stephen Roach, presidente per l’Asia di Morgan Stanley, secondo cui il destino degli Stati Uniti ruota intorno alla domanda interna.
“Gli Usa stanno muovendo i primi passi verso quella che si caratterizza come una debolezza della domanda interna destinata a protarsi a lungo nel tempo”, ha spiegato ai microfoni di Bloomberg Radio il money manager nonche’ professore alla Yale University.
“Il dinamismo cui ci eravamo abituati non ci sara’”, ha aggiunto Roach. D’altra parte la lettura del Pil del primo trimestre dell’anno si e’ rivelata piu’ contenuta delle stime, la fiducia dei consumatori di luglio e’ scesa ai minimi di un anno e il mercato immobiliare non sembra dare segni di vita.
L’esperto non manca di soffermarsi sulla strategia adottata dal presidente Obama per portare gli Stati Uniti fuori dalla crisi. L’inquilino della Casa Bianca “sta percorrendo una sottile linea” tra stimoli e tagli al budget. Cio’ che il mercato vuole va oltre una credibile riduzione del deficit e una normalizzazione delle politiche della Fed”, ha continuato Roach.
L’analista non manca di far notare che il livello dei risparmi in Cina sta aumentando, fattore dovuto “piu’ alla paura che non a reali motivi”. Se viene meno questo trend, la domanda locale potrebbe crescere ulteriormente. “La Cina deve modificare il proprio modello se intende continuare a crescere in modo rapido evitando una instabilita’ a livello sociale”.
Morgan Stanley ha tagliato le prospettive di crescita annuale su Pechino di circa l’1% intorno al 10%. Tasso, quest’ultimo, che dovrebbe rimanere tale per il prossimo biennio.