L’economia americana e’ destinata a continuare quest’anno il suo ciclo record di espansione e, nonostante un rallentamento della crescita, non sussiste il rischio di entrare in una fase recessiva; queste le conclusioni del rapporto annuale della Casa Bianca diffuso stamani.
L’ultima recessione che gli Stati Uniti hanno conosciuto risale al 1991 e quest’anno si celebrano dieci anni consecutivi di crescita economica .
Il “2001 Economic Report of the President”, l’ultimo per Bill Clinton che lascia l’incarico il prossimo 20 gennaio, prevede un’espansione piu’ contenuta, un lieve aumento del tasso di disoccupazione e inflazione sostanzialmente fredda.
Il rapporto econonomico stima una crescita del 3,2% nel 2001, contro il 4,1 dello scorso anno.
George W. Bush, il presidente eletto che tra otto giorni fara’ ingresso alla Casa Bianca, insieme ai suoi collaboratori ha espresso invece seria preoccupazione per il futuro dell’economia e ha costantemente ribadito che la frenata dell’economia chiama a una sollecita approvazione da parte del Congresso della sua proposta di riduzione fiscale, valutata $1.300 miliardi.
Clinton proprio ieri ha dichiarato che gli Stati Uniti possono permettersi un taglio delle tasse, ma ha ammonito l’amministrazione repubblicana destinata a succedergli di conservare una porzione sufficiente del surplus del bilancio federale per ripianare il debito pubblico.
Il tetto che Clinton ha indicato per una riduzione fiscale sostenibile ammonta a $250 miliardi, meno di un quinto rispetto al programmma di Bush.