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USA: IMMOBILIARE, NUOVO RECORD DI PIGNORAMENTI

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Mai cosi’ tanti cittadini americani hanno rischiato di perdere la propria casa nell’ultimo trimestre del 2009, nonostante i nuovi casi di insolvenza risultino in calo. E’ quanto emerge dai dati diffusi dalla Mortgage Banker Association.

Oltre il 15% di chi possiede una casa negli States e sta ancora pagando il relativo mutuo ha avuto problemi nel pagare la rata o e’ finito nelle procedure di confisca. Un dato mai registrato prima d’ora e che caratterizza il decimo record consecutivo.

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La percentuale di chi ha tardato in un solo pagamento e’ scesa al 3.6% dal 3.8% del terzo trimestre del 2009. Il calo e’ degno di nota visto che da ottobre a dicembre generalmente si concentrano le spese dedicate alle festivita’ natalizie.

Ma se scende il numero chi ha tardato a pagare solo una rata del mutuo, cresce quella di coloro che almeno da tre mesi non riescono a metter mano al portafoglio per rispettare i loro impegni con la banca. Oltre il 5% rientra in questo ultimo caso, su rispetto al 4.4% del trimestre precedente.

“Abbiamo a che fare con un nocciolo duro di disoccupati che hanno perso il loro lavoro da molto tempo, questo fa si’ che le inadempienze si mantengano alte nel lungo periodo”, ha commentato il capo economista dell’associazione con sede a Washington Jay Brinkmann.

Il tentativo da parte del governo di prevenire i pignoramenti ha dovuto fare i conti con la maggior contrazione dell’occupazione mai registrata dalla Grande Depressione. Le aziende a stelle e strisce hanno mandato in fumo oltre 7 milioni di posti di lavoro dal dicembre 2007. Il tasso di disoccupazione e’ sceso al 9.7% a gennaio dopo aver toccato il massimo di 26 anni al 10.1% lo scorso ottobre.

Il presidente americano Obama l’anno scorso si e’ impegnato a investire $275 miliardi per permettere a 9 milioni di americani di restare nelle loro case attraverso rifinanziando quelle proprieta’ il cui valore e’ sceso a livelli inferiori rispetto a quando il mutuo per acquistarla era stato acceso e offrendo incentivi agli istituti per modificare i termini di delinquenza.

Fonte: Bloomberg.com